MACERATA - Vivono come coloro che son sospesi i titolari di pubblici esercizi. Tra i ristoratori c’è chi parla di situazione drammatica, chi è più fatalista. Tra i bar, invece, c’è chi trova nelle pieghe dell’ultimo Dpcm di lunedì scorso la possibilità di restare aperti di notte. Come “It’s Fantasy cafè” di San Claudio di Corridonia, conosciuto da tutti come “24 ore”, essendo stato tra i primi (nel 1995) a scegliere l’apertura ininterrotta. «Nel rispetto del nuovo Dpcm, come da norme anti-covid, chiuderemo anche stasera alle 24... e riapriremo alle 00.30. Giorno nuovo, nuove possibilità», si legge sulla pagina Fb. Nel decreto, infatti, viene imposto l’orario di chiusura ma non quello della riapertura. Insomma, non viene detto, obbligo di chiusura di bar dalle 24 alle 6.
«Mi sono informato – spiega il titolare Andrea Rapaccini – ho chiesto consulenze legali e si può fare. Non infrango alcuna regola e non metto in pericolo nessuno, perché dopo la riapertura seguiremo scrupolosamente le regole che valgono dopo le 21, vale a dire servizio solo al tavolo, divieto di consumazioni in piedi all’aperto, nessun assembramento. Perché riapriamo? Sono stato ispirato dal collega di Catanzaro. Ieri non ho voluto rischiare, dovevo aspettare risposte sulla normativa. Una volta avute, ho deciso di restare aperto. Lo faremo solo il venerdì e il sabato sera, se non cambiano il Dpcm. E so anche di altri colleghi che faranno lo stesso a Civitanova tra quelli h24. Vogliamo dimostrare che è possibile lavorare senza rischi né per noi né per la clientela. Io ho 8 dipendenti, chiudere alle 22 significherebbe privare parecchia gente di un reddito».
Debora Pennesi, presidente dell’associazione commercianti Centriamo di Civitanova, è molto preoccupata. «In questi giorni cerco di essere vicina ai colleghi – dice – il momento è difficilissimo è cerco di essere un po’ psicologa.