Da Milano a Macerata per vendere cocaina. Pusher arrestato in una casa del centro

La polizia
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di Benedetta Lombo
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Giovedì 16 Luglio 2020, 04:10
MACERATA - Da Milano a Macerata per spacciare cocaina. Blitz all’alba in pieno centro, arrestato un guineano poco più che ventenne, su di lui pendeva una condanna a tre anni e mezzo per spaccio. L’operazione è scattata ieri notte dopo una veloce quanto intensa attività di pedinamento e appostamento da parte dei poliziotti della Squadra mobile guidati dal commissario capo Matteo Luconi. 

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Per gli inquirenti l’extracomunitario era arrivato in città da Milano per spacciare cocaina. Dal suo arrivo a Macerata, sabato scorso, però, gli agenti non lo avevano mai perso di vista. Per i poliziotti il ventenne aveva installato la propria base logistica in un appartamento al secondo piano di una palazzina nel cuore del centro storico che condivideva con due connazionali risultati estranei ai fatti. Ed è lì che l’altra notte è scattato il blitz. Sei agenti della Mobile hanno cinturato la zona e poi hanno fatto irruzione, lo hanno immobilizzato mentre cercava di scappare. Dagli accertamenti è emerso che su di lui pendeva un provvedimento di carcerazione a tre anni e mezzo di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti emesso dal Tribunale di Milano. Il guineano è stato arrestato e ora per lui si aprono le porte del carcere.

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Il questore Antonio Pignataro sottolinea, ancora una volta, «l’importanza dell’impegno messo in campo dalla polizia nell’arginare i tentativi di criminalità straniera e, in particolare di quella nigeriana affiancata da quella guineana, di riconquistare sempre maggiori spazi nelle attività di spaccio di sostanze stupefacenti». Dopo il repulisti eseguito successivamente alla morte della 18enne romana Pamela Mastropietro per mano dello spacciatore nigeriano Innocent Oseghale il 30 gennaio del 2018 e al raid di matrice razzista compiuto il 3 febbraio seguente dal tolentinate Luca Traini, le forze di polizia sono impegnate a prevenire un ritorno degli spacciatori, soprattutto extracomunitari, nelle zone calde del capoluogo. 

Giardini Diaz e il parco di Fontescodella per anni sono stati il luogo di ritrovo tra pusher dalla pelle nera e tossicodipendenti provenienti anche da fuori città. Il questore ha ribadito «il sostegno dell’intera comunità e in modo particolare dei sindaci, i quali si riconoscono e si identificano nelle forze di polizia, cui va un sentito plauso per la disponibilità che forniscono quotidianamente per far prevalere il bene sul male e contrastare ogni forma di illegalità».
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