CIVITANOVA - Non è un problema nuovo quello della mancanza di personale nelle attività ricettive e del mondo della ristorazione in particolare e spesso se ne discute con superficialità rigirando la colpa agli imprenditori per stipendi troppo bassi o condizioni di lavoro inaccettabili. C’è anche chi se ne approfitta, è vero, ma quando non è così la situazione non sembra diversa. È il caso ad esempio di Marco Seri, chef e titolare dell’Osteria Conte de Vico a Civitanova Alta.
Seri ha passato l’intera stagione estiva alla ricerca di una persona da inserire nello staff di cucina e di una figura adatta per la sala. «Da maggio a settembre ho cercato un aiuto cuoco offrendo 2000 euro di stipendio – spiega –.
«Solo un pazzo non darebbe 2000 euro a una persona che poi te ne fa guadagnare 4-5 volte tanto – ammette il proprietario dell’osteria –. Infatti io quest’estate non avendo questa figura ho perso un sacco di soldi. Mandare via clienti per mancanza di personale è assurdo».
Tra i colloqui fatti in estate per la figura poi trovata in cucina e quelli fatti per la persona ancora mancante in sala, Marco Seri di proposte ne ha ricevute tante, ma alla fine i problemi sono sempre gli stessi. «Quando scrivi che cerchi un aiuto cuoco o un cameriere ti chiamano tutti, ma appena chiedi se hanno esperienza quasi nessuno ha mai lavorato veramente nella ristorazione – confessa Seri –. Pensano sia una cosa che si possa fare dall’oggi al domani senza un minimo di formazione. Per lavorare in una certa maniera servono figure professionali e ovviamente è giusto che vengano retribuite per questo. Ci sono persone che non vogliono magari perdere i sussidi di disoccupazione o il reddito di cittadinanza e quindi vogliono essere pagate in nero. Altre che invece non hanno voglia di lavorare i fine settimana o d’estate perché vogliono andare in vacanza. A sentire certe risposte a volte ti va via la voglia di fare questo lavoro». Per ovviare al problema spesso si ricorre all’aiuto di lavoratori occasionali, soluzione precaria, stressante e dannosa nel lungo periodo.
La situazione «Ci sono sempre stati gli sfruttatori in questo settore, ma è altrettanto vero che ci sono tantissimi imprenditori seri che offrono contratti altrettanto seri – prosegue lo chef – inoltre non è il Covid che ha portato a questa situazione, ma sono problemi che c’erano anche prima. Ora fortunatamente il lavoro c’è e le opportunità di un certo tipo non mancano. Sono stato dipendente per 30 anni prima di diventare un titolare di attività, per cui so bene qual è il contesto. So che tanti altri colleghi sono nella mia stessa situazione, tutto ciò è preoccupante».