I residenti alzano la voce: «No all’installazione dell’antenna, prima il Comune approvi il piano»

I residenti alzano la voce: «No all’installazione dell’antenna, prima il Comune approvi il piano»
I residenti alzano la voce: «No all’installazione dell’antenna, prima il Comune approvi il piano»
di Emanuele Pagnanini
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Sabato 23 Aprile 2022, 06:25

CIVITANOVA  - Guadagnare tempo in attesa che Civitanova si doti di un piano antenne. Questo l’obiettivo fissato al termine dell’incontro organizzato dal neocostituito Comitato Antenna Quattro Marine (referenti Mauro Rogani e Azzurra Marcucci). Si è svolto nella sede del circolo del rione davanti ad una quarantina di residenti e alcuni esponenti politici.

Vogliono bloccare la stazione radio base che sorgerà in via Caracciolo, in un terreno privato. Lo strumento urbanistico per disciplinare l’installazione di ripetitori, in realtà, è già approntato (almeno per la prima parte) ma necessita ancora di parecchio tempo per l’approvazione. 

«Noi chiediamo – hanno detto i rappresentanti – che il sindaco si impegni a non concedere l’ok all’installazione.

Ora manca solo l’ok dell’Arpam. Di fronte ad un probabile ricorso al Tar dell’azienda di telefonia, potremmo costituirci anche noi lamentando proprio l’assenza di un piano antenne in città, dando tempo per l’approvazione». Erano presenti la candidata sindaco Silvia Squadroni, il consigliere comunale M5S Stefano Mei, l’ex consigliere regionale Pd Francesco Micucci e Amedeo Regini di Legambiente. Tutti hanno messo in guardia sulla difficoltà della battaglia.


«L’unico strumento in grado di porre dei vincoli è il piano antenne – hanno detto i referenti del comitato – ma nel nostro incontro, il vicesindaco Troiani e responsabili dell’ufficio tecnico hanno minimizzato. Il sindaco ha detto che ne parlerà in uno dei prossimi incontri con il quartiere in campagna elettorale. Noi vogliamo risposte concrete». Micucci ha ricordato la legge regionale approvata nel marzo 2017 sull’elettromagnetismo. «Consente ai Comuni di avere piani più efficaci – ha detto – finora molti regolamenti comunali sono stati bocciati dai Tar. La legge regionale, invece, prevede che le compagnie telefoniche presentino piani di sviluppo e, insieme, concordare luoghi dove mettere le antenne senza creare conflitti sociali. Mei ha ribadito il principio di precauzione con il quale si può, temporaneamente, bloccare e promesso un accesso agli atti per conoscere lo stato dei fatti. La Squadroni ha puntato il dito su «un piano tenuto nei cassetti, affidato nel 2019 e consegnato, in parte, solo lo scorso ottobre». Silenzi (Pd) ha presentato un accesso agli atti sul piano, da completare a due anni e mezzo dall’incarico.

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