CIVITANOVA - Armato di coltello minaccia una donna appena uscita da lavoro, le porta via la borsa e il cellulare, poi si dà alla fuga. Bloccato dai carabinieri (intervenuti insieme alla polizia), grazie anche all’intervento di un giovane pescatore che lo ha inseguito, il 28enne residente nell’entroterra fermano - già noto alle forze dell’ordine - è stato arrestato.
L’episodio è avvenuto ieri, all’ora di pranzo. Una donna di 56 anni era appena uscita da lavoro e stava andando a prendere l’auto, lungo via Conchiglia, nel cuore del borgo marinaro. Appena entrata in macchina si è trovava davanti il 28enne che, armato di coltello, si è fatto consegnare borsa e cellulare. Poi è fuggito, travolgendo anche alcuni passanti. Una fuga rocambolesca, tra le vie del borgo marinaro. La disperazione della donna non è passata inosservata a Emiliano Mercanti, pescatore di 33 anni, noto anche come calciatore ed ex capitano della Civitanovese. È lui stesso a raccontare quanto accaduto ma «non sono un eroe - ci tiene a precisare - sento solo di aver fatto la cosa giusta». Emiliano era in macchina con sua figlia che era appena uscita dall’asilo. «Stavo andando a casa quando, nel tratto di spiaggia libera tra Il veneziano e Attilio ho visto una donna sotto choc che chiedeva aiuto. Ho rallentato e, sulla destra, e ho visto un ragazzo con un cappello nero che frugava in una borsa. Subito non ho dato peso a quella scena, ma guardando dallo specchietto retrovisore l’ho visto fuggire». Allora il pescatore non ha avuto tentennamenti. «Ho lasciato mia figlia a mia sorella e sono andato a parlare con la donna in difficoltà. L’ho fatta salire in auto e siamo andati a cercarlo mentre abbiamo chiamato le forze dell’ordine. Quando la donna lo ha riconosciuto, vicino alla fermata degli autobus, sono sceso dall’auto e sono andato verso di lui. A quel punto il giovane ha tirato fuori un taser e lo ha rivolto verso di me. “Stai fermo o ti faccio male” mi ha detto. Poi è fuggito». Allora è iniziato l’inseguimento. «Sono sempre stato al telefono con i carabinieri e nel frattempo seguivo ogni suo movimento fino a che non ha avuto via di scampo e i militari dell’Arma lo hanno bloccato».
Emiliano si è reso conto solo dopo del pericolo che ha corso.