Civitanova, rapina choc al farmacista:
«Si rischia di morire per pochi soldi»

Civitanova, rapina choc al farmacista: «Si rischia di morire per pochi soldi»
di Emanuele Pagnanini
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Martedì 7 Agosto 2018, 11:14

CIVITANOVA Uno scooter con targa camuffata; la telecamera della Farmacia su via del Remo spostata alle 5.30 del mattino (si vede una mano che alza l’obiettivo verso l’alto); pedinamenti che probabilmente duravano da giorni, se non settimane. Sono i primi elementi raccolti dalla Squadra Mobile di Macerata sulla tentata rapina ai danni di Daniele Maria Angelini.
Il farmacista ricorda di aver sentito un colpo in testa appena presa la borsa. «Quindi un altro allo zigomo appena mi sono girato e ho visto un uomo palestrato, abbigliamento ginnico, casco in testa. In mano aveva qualcosa, credevo un tirapugni invece la polizia mi ha spiegato che si trattava di un piccolo manganello retrattile. Poi ha afferrato la borsa e ha iniziato a tirare. Ciò mi ha dato la possibilità di resistere e schivare un terzo colpo. Quando ho iniziato ad urlare è scappato. I primi a soccorrermi, un ragazzo e due ragazze che desidero pubblicamente ringraziare».
  
Ieri alle 16, dopo già aver fornito la sua deposizione, l’imprenditore e farmacista civitanovese è di nuovo stato convocato al commissariato per incontrare il questore vicario Antonio Borrelli. Ascoltati anche altri testimoni ed acquisite le immagini delle altre telecamere della farmacia e quelle del Comune sulle strade. Con cui è stato intercettato lo scooter su cui viaggiava il rapinatore. La targa aveva numeri e lettere manomesse ma le ricostruzioni hanno portato ad identificare il mezzo che risulterebbe rubato. Nessun dubbio sulla premeditazione del colpo.
L’ex presidente del consiglio comunale di Civitanova aveva con sé l’incasso della serata del Le Gall, locale di cui è collaboratore (lo precisa Stefano Ferrazzoli, dichiarando di essere «l’unico gestore del ristorante, discoteca e stabilimento balneare» di Porto San Giorgio). Angelini aveva in una borsa qualche migliaio di euro e, secondo gli inquirenti, era stato seguito anche in precedenza. Domenica mattina, il tentato colpo che il farmacista ricorda così. «Erano le 7.11, ho visto l’orologio dell’auto prima di scendere. Sono arrivato da corso Umberto perché ho accompagnato due dipendenti che abitano in via Duca degli Abruzzi. Ho deciso di sistemarmi nell’ufficio che ho sopra la farmacia invece di tornare a casa. E per fortuna, perché se fossi andato lì avrebbe potuto ammazzarmi di botte senza che nessuno intervenisse. In piazza c’era gente».
 
Infine le sue considerazioni. «Questo territorio è sottotiro. Si rischia la vita anche per somme modeste. Il modus operandi è quello di criminalità organizzata, non siamo di fronte a ladri di galline. I fatti di Macerata non sono isolati casi raccapriccianti, sotto al crimine eclatante ce ne sono mille altri che dimostrano come da anni questa non sia più una zona tranquilla. Ho visto competenza e tempestività nella polizia. Che sia potenziata e che si occupi di ciò per cui esiste, lasciando abusivismo e nomadismo ai vigili».

Angelini ne avrà per 30 giorni. Ha 6 punti di sutura in testa.

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