CIVITANOVA - Raccolta differenziata dei rifiuti, aumentano le sanzioni rispetto allo scorso anno nei confronti di chi non rispetta le regole. Sono più 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il centro è il quartiere dove si registra il maggior numero di irregolarità, mentre i residenti di Santa Maria Apparente sono i più ligi e scrupolosi nel differenziare i rifiuti. È questa la situazione illustrata dall’assessore all’ambiente e al Decoro urbano Giuseppe Cognigni.
Un bilancio preciso si potrà fare solo a fine anno, ma già da ora emergono una serie di problematiche alle quali l’amministrazione sta cercando di porre rimedio con un inasprimento dei controlli. «I controlli nei quartieri sono aumentati – ha spiegato l’assessore Giuseppe Cognigni –, due volte a settimana gli agenti della polizia locale li svolgono in collaborazione con i dipendenti del Cosmari. Ci sono dei quartieri dove la raccolta differenziata viene fatta correttamente, altri dove, invece, viene fatta poco e male. La situazione più critica si registra nel quartiere centro, soprattutto d’estate quando gli appartamenti vengono affittati ai turisti che non conoscono le regole, anche perché chi affitta non si preoccupa di spiegarle. Meglio, invece, i quartieri più periferici, come ad esempio Santa Maria Apparente e Fontespina».
«Le sanzioni nei confronti di chi abbandona i rifiuti in prossimità dei cassonetti o per strada - spiega l’assessore - sono aumentate circa del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche se per avere un dato preciso bisogna aspettare la fine dell’anno, anche perché d’estate le sanzioni sono di più. La cosa triste è che chi viene sanzionato contesta la sanzione. Lo fa il 30% dei cittadini che riceve la sanzione, mettendo avanti ogni sorta di scusa, incolpando la badante o i genitori anziani, ad esempio. È un discorso legato al senso civico, sappiamo bene che la soluzione al problema non è la sanzione. Anzi. La sanzione è una sconfitta, ma non sempre sono sufficienti gli strumenti dell’informazione e del coinvolgimento».
«Bisogna cambiare mentalità, questa è la vera questione - spiega Cognigni -, e in questi anni abbiamo cercato di farlo capire in ogni modo ai cittadini con una serie di interventi e di messaggi di sensibilizzazione.