Civitanova, pubblicizza prodotti
finanziari a scuola: maestro nei guai

Civitanova, pubblicizza prodotti finanziari a scuola: maestro nei guai
di Benedetta Lombo
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Sabato 16 Febbraio 2019, 11:04
CIVITANOVA - Di mattina docente, nel pomeriggio consulente finanziario. Prima è stato sospeso dal servizio poi è finito sotto processo per falsità ideologica, un civitanovese di 38 anni. Sul banco degli imputati è finito A. R., un docente, consulente finanziario e praticante (poi avvocato stabilito) in uno studio legale. Secondo l’accusa avrebbe svolto in contemporanea tutte e tre le attività quando in realtà, la prima era incompatibile con tutte le altre a maggior ragione perché, secondo l’accusa, il 38enne avrebbe anche approfittato del suo ruolo di supplente in una scuola primaria per pubblicizzare i prodotti finanziari di una particolare società.
  
Giovedì scorso il giudice Enrico Pannaggi e il pubblico ministero Francesca D’Arienzo hanno sentito come testimone la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo presso il quale l’uomo aveva lavorato, Mirella Paglialunga, che ha confermato tutte le accuse. La preside ha raccontato che A. R. era stato assunto a settembre 2015 con un contratto a tempo determinato, doveva svolgere il ruolo di supplente di una maestra in maternità. Nel firmare il contratto il giovane aveva attestato di “non trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatibilità”, ma la vendita o la promozione commerciale di prodotti è proprio una delle attività incompatibili con il ruolo di docente.
 
Dopo sette mesi dall’assunzione, nell’aprile 2016 alla dirigente erano arrivate le prime segnalazioni sia orali sia scritte. Colleghi e genitori di alunni avevano riferito di essere stati avvicinati o contattati dal docente per pubblicizzare la vendita di prodotti finanziari. La dirigente scolastica ha spiegato che l’uomo avrebbe utilizzato i numeri di cellulare dei genitori degli alunni (dei quali era in possesso per motivi squisitamente scolastici) per promuovere i prodotti finanziari. Non solo. Avrebbe anche introdotto a scuola un calendario pubblicitario della ditta di prodotti assicurativi e finanziari. Per questo la dirigente gli aveva comminato la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio per 10 giorni senza retribuzione.
 
La dirigente avrebbe anche scoperto che, dopo la pratica, era iscritto all’Albo degli avvocati, nella sezione speciale degli avvocati stabiliti – ovvero coloro che hanno conseguito l’abilitazione alla professione in un Paese degli Stati membri dell’Unione europea – e, poiché l’esercizio della professione forense è precluso al docente di scuola primaria come stabilito dall’Ufficio scolastico regionale, aveva diffidato il docente a risolvere le situazioni di incompatibilità. Giovedì mattina l’uomo, difeso dagli avvocati Luca Pascucci e Piergiorgio Parisella, non si è voluto sottoporre a esame e si è avvalso della facoltà di non rispondere. È stata sentita invece la madre che ha riferito che il figlio era andato via dallo studio legale in cui inizialmente aveva svolto il praticantato prima della firma del contratto da docente, l’attività svolta all’interno della finanziaria in realtà sarebbe stata svolta dal padre e il figlio avrebbe prestato solo la sua immagine per il calendario pubblicitario. In realtà il pubblico ministero in aula ha prodotto un contratto di finanziamento proposto al genitore di un bambino mentre svolgeva il ruolo di docente. L’udienza è stata rinviata al prossimo 12 settembre per sentire altri teste della difesa.
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