CIVITANOVA - Ventiquattro anni per omicidio volontario. È la sentenza emessa oggi nel processo di primo grado che ha visto imputato Filippo Claudio Ferlazzo, l’operaio 32enne di origine salernitana che il 29 luglio 2022 in corso Umberto I a Civitanova ha ucciso Alika Ogorchukwu, ambulante nigerino 39enne dopo che quest’ultimo aveva chiesto con insistenza l’elemosina. Questa mattina c'è stata la discussione del pubblico ministero Claudio Rastrelli, del difensore di Ferlazzo, l’avvocato Roberta Bizzarri e dell’avvocato Francesco Mantella, parte civile per i familiari di Alika. Il pm, er l’omicidio volontario dell'extracomunitario, senza generiche, ha chiesto l'ergastolo con tutte le pene accessorie. Chiesta invece l'assoluzione per il reato di rapina. Il processo si era aperto il 5 aprile scorso, dopo che il Gip, a marzo, rigettò la richiesta di rito abbreviato avanzata dal difensore (ritenendo che il reato potesse essere derubricato da omicidio volontario aggravato per il quale è impossibile richiedere il rito alternativo, ad omicidio preterintenzionale e sostenendo che a incidere sul decesso di Alika possa essere stata la rottura della milza, non visibile dall’esterno). Ma con il rigetto dell’istanza il procedimento è approdato dinanzi alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Roberto Evangelisti (a latere Federico Simonelli).
Le contestazioni
La Procura contestava a Ferlazzo i reati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi (la vittima aveva chiesto l’elemosina tentando poi di afferrare il braccio della compagna) e di rapina (per aver sottratto il telefono di Alika dopo l’omicidio).
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