CIVITANOVA - «Sono disperato, sono disperato». Lo ha ripetuto più volte Filippo Ferlazzo, che ieri mattina in carcere a Montacuto ha ricevuto la visita del suo avvocato Roberta Bizzarri. Il trentaduenne di Salerno è accusato dell’omicidio del nigeriano Alika Ogorchuwku, avvenuto venerdì pomeriggio lungo corso Umberto I.
Un colloquio durato circa mezz’ora. «È distrutto per quello che è successo – racconta il legale –. Ho depositato l’istanza per autorizzare le visite della madre e della compagna, che lo andranno a trovare non appena possibile. Gli ho portato i loro saluti e quelli del datore di lavoro. Ho anche depositato in Procura tutta la documentazione sanitaria per la perizia psichiatrica». Ferlazzo si trova in cella con altri due detenuti. E come anticipato dall’avvocato Bizzarri, la mamma Ursula Loprete e la fidanzata Elena vogliono incontrarlo quanto prima.
Ieri mattina l’avvocato Francesco Mantella, che tutela la famiglia del nigeriano, si è recato in Procura per conferire con il Pm Rastrelli. «Ci siamo confrontati - spiega il legale -. Il magistrato ha confermato che farà quanto necessario per approfondire la vicenda e seguire, se necessario, eventuali nuovi ambiti d’indagine. Ho trovato come sempre una grande disponibilità». I funerali di Ogorchuwku non sono ancora stati fissati. «I due fratelli di Alika vivono in Nigeria e sono in attesa del visto - sottolinea l’avvocato Mantella -. Non ci saranno novità prima dell’inizio della prossima settimana. Charity, moglie della vittima, è commossa per la grande vicinanza ricevuta in questi giorni». La donna ha ribadito: «Voglio giustizia: Ferlazzo non è matto, lui voleva uccidere Alika».
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