A Civitanova l’opposizione abbandona l’aula: «Documenti arrivati in ritardo»

A Civitanova l opposizione abbandona l aula: «Documenti arrivati in ritardo»
A Civitanova l’opposizione abbandona l’aula: «Documenti arrivati in ritardo»
di Emanuele Pagnanini
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 04:00

CIVITANOVA - Via libera alla lottizzazione lungo il Chienti, alla trasformazione di palazzo Ciccolini in case popolari e no alla proposta di istituire un fondo per la povertà con i proventi dell’Atac: l’opposizione, dopo la discussione di questi punti (era l’1.50), lascia l’aula in segno di protesta. La maggioranza vota i restanti punti riguardanti una variazione di bilancio. Letizia Murri (Ascoltiamo la città) motiva così la decisione della minoranza: «per non aver avuto la possibilità di esercitare il proprio ruolo».
 

Dopo le interrogazioni, infatti, la consigliera aveva proposto il rinvio dei punti urbanistici «in quanto la documentazione era arrivata ai consiglieri in ritardo o del tutto mancante (i verbali della commissione urbanistica)». Da regolamento (articolo 59), gli atti vanno depositati tre giorni lavorativi prima della seduta. La Murri ha smentito così la tesi del presidente Troiani («bastano tre giorni consecutivi») e spinto il segretario a dire «formalmente è così, ma si è sempre fatto seguendo la regola dei tre giorni per la convocazione, comunque non mi assumo responsabilità». Dunque è stata l’assise a votare contro la proposta di sospendere i lavori ma, ancora una volta, Fratelli d’Italia si è smarcata: i 4 consiglieri si sono astenuti lanciando il segnale che l’organizzazione delle sedute, con “interpretazioni” del regolamento, non piace. Prima di uscire l’avvocato Murri ha ricordato che «per vizi formali, le delibere possono poi essere annullate». In precedenza l’animata discussione sulla lottizzazione del Chienti, tra il ristorante La Serra e la ferrovia. Un edificio commerciale di 3.400 metri quadri con parcheggi nell’area esondabile (permessi per legge se non interrati e impermeabilizzati). Dall’opposizione ribadite tutte le critiche: per Micucci «manca l’interesse pubblico, poiché l’area è già destinata ad attrezzature tipo ciclabili e parcheggi, per cui rilevandola (si parla di una spesa di 270mila euro) il Comune può realizzarle»; per Paglialunga «si usano pareri dell’Asur e di geologi troppo datati (addirittura del 2009)»; la Squadroni rileva «che non si fa riferimento alla norma regionale che impone la bonifica nella zona» e Gismondi punta il dito contro «una perimetrazione di zone esondabili per cui nel quartiere Fontanella, più lontano dal fiume, non si può mettere un chiodo e qui si fa un centro commerciale di cui non si ha bisogno, che farà collassare la viabilità e con parcheggi su una scarpata vicino al fiume che saranno a servizio solo dell’attività». 

A difesa della scelta il presidente Troiani. «Non è un centro commerciale – dice – è una concessionaria di auto, se poi i proprietari ci faranno qualcos’altro non è nostra responsabilità.

Basta con queste insinuazioni». Pollastrelli (Lega) fa presente che la lottizzazione «permetterà di avere come opere pubbliche un bosco urbano e un parcheggio scambiatore laddove si realizzerà il ponte ciclopedonale».

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