Civitanova, mezzo milione di tassa
sui rifiuti mai riscosso: 5 indagati

Civitanova, mezzo milione di tassa sui rifiuti mai riscosso: 5 indagati
di Emanuele Pagnanini
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Giovedì 27 Giugno 2019, 09:05
CIVITANOVA - È nella fase delle indagini preliminari il procedimento penale riguardante circa 500mila euro di tassa sui rifiuti non riscossi dal Comune. La Procura della Repubblica di Macerata ha disposto la proroga dell’inchiesta nell’ambito della quale ci sono cinque indagati per verificare eventuali responsabilità sul mancato introito. 
Si tratta di una somma dovuta dall’Asur, secondo le società di riscossione dei tributi locali (la pubblica Civitas e una privata). Sotto la lente la Tarsu per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri nel periodo 2006-2012. Agli avvisi di accertamento non avrebbe fatto seguito, però, l’ingiunzione fiscale nei tempi di legge, per cui quei soldi non sono più dovuti (lo prevede anche una sentenza della Commissione tributaria provinciale). Ne è seguito un esposto, poi il sequestro della documentazione da parte della Guardia di Finanza e l’invio di 5 avvisi di garanzia. Vicenda giudiziaria che l’amministrazione comunale vuole seguire attentamente, tanto da affidare un incarico legale. 
«Per la rilevanza e la delicatezza del procedimento in questione – si legge nella delibera – la giunta decide di conferire incarico a un legale di fiducia che ne segua le varie fasi monitorando lo svolgimento e tenendo aggiornato l’Ente». Su indicazione del sindaco, è stato individuato l’avvocato Gian Luigi Boschi del Foro di Macerata con studio a Civitanova. Per il momento, l’amministrazione comunale ha deciso di finanziare solo il monitoraggio delle indagini preliminari stanziando 4.568 euro (Iva inclusa). Il caso scoppiò l’anno scorso, quando emerse l’inchiesta della magistratura. Si tratta di 512mila euro di tassa sui rifiuti, con aggiunta di more ed interessi, imputata all’Asur per i rifiuti ospedalieri nel periodo 2006/2012. Somma che la Civitas, azienda a partecipazione interamente comunale per la riscossione dei tributi, non è riuscita ad introitare. Ci sono tre avvisi di accertamento inviati all’Asur il 21 dicembre 2012. Ma l’ingiunzione fiscale è dell’11 aprile 2017. L’Asur aveva nel frattempo presentato ricorso alla Commissione tributaria, vincendolo. E sulla questione, la giunta all’epoca guidata dal primo cittadino Tommaso Claudio Corvatta il 20 giugno 2017, nella sua ultima riunione prima del voto, con un verbale diede mandato al dirigente finanze di segnalare il caso alla Corte dei Conti.
In effetti c’è anche un’inchiesta amministrativa per verificare un presunto danno erariale. Quindi arrivano i controlli: il 17 novembre 2017 e poi il 17 gennaio 2018, in due distinte operazioni, la Guardia di Finanza sequestra gli atti e la documentazione inerente il caso negli uffici della Civitas. Contestualmente arrivano gli attacchi politici per verificare se la somma sia stata o meno inserita nei bilanci 2017 e 2018 tra i residui attivi.
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