Perseguita la vicina di casa e i figli, un dipendente comunale rinviato a giudizio per stalking

Il tribunale di Macerata
Il tribunale di Macerata
di Benedetta Lombo
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 03:05

CIVITANOVA - «Vi faccio cacciare dall’Italia!», poi perseguita una vicina di casa e i due figli minorenni della donna, entrambi affetti da autismo. Un dipendente comunale è stato rinviato a giudizio con l’accusa di stalking e lesioni, entrambe aggravate. Lo ha deciso ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti, che ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti del civitanovese fissando l’apertura del processo a suo carico al prossimo 2 dicembre.

 
I fatti contestati risalgono alla primavera-estate del 2019. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura nel corso delle indagini preliminari il dipendente comunale da maggio di due anni fa avrebbe iniziato a perseguitare una famiglia che abita nel suo stesso condominio: una donna straniera e i suoi due figli minorenni. Le persecuzioni sarebbero andate avanti per circa due mesi, per la Procura l’imputato avrebbe minacciato più volte mamma e figli di cacciarli dall’Italia, in particolare un giorno di maggio ai due bambini, entrambi affetti da patologia autistica, avrebbe intimato di andare via, urlando e di fatto terrorizzandoli. Il giorno successivo se la sarebbe presa direttamente con la madre dei minori urlandole: «Ti faccio vedere… Ti mando via da qui», chiosando con una parolaccia sessista. In un’altra occasione, dal balcone, si sarebbe messo a fissare la bambina facendola urlare, a giugno avrebbe cercato di bloccare la donna mentre era in auto, a luglio avrebbe ripreso la vicina di casa con il cellulare mentre era insieme al figlio rivolgendole parole sconnesse. Secondo quanto denunciato dalla donna, il vicino di casa le avrebbe fatto anche degli appostamenti e l’avrebbe seguita costantemente nei suoi spostamenti. Alla fine la donna, temendo per la propria incolumità e per quella dei figli che non riuscivano più a vivere tranquilli nel loro appartamento, aveva deciso di rivolgersi a un avvocato e denunciare il vicino di casa. A quel punto i fatti finirono al vaglio della Procura che al termine delle verifiche del caso delegate alla polizia giudiziaria aveva contestato all’uomo i reati di stalking e lesioni (di natura psichica) aggravate. Al dipendente comunale è contestata anche la recidiva reiterata specifica. Ieri nell’udienza preliminare a suo carico davanti al gup Potetti e al pubblico ministero Rosanna Buccini la donna si è costituita parte civile con gli avvocati Marco Mariani e Luca Scoponi. 
L’imputato invece, difeso dall’avvocato Marco Zallocco, non ha voluto richiedere riti alternativi (che in caso di condanna gli avrebbero consentito di usufruire di uno sconto di pena, ndr) ed è stato rinviato a giudizio.

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