CIVITANOVA - Resteranno fermi anche lunedì i pescherecci di Civitanova. A San Benedetto qualcuno uscirà in mare, altri no, come pure ad Ancona, dove qualcuno certamente uscirà in mare, in attesa di capire quali saranno le prossime mosse delle altre Marinerie. Un accordo preciso, dunque, ancora non c’è. «Ho lasciato libera scelta, tanto con il gasolio ad 1.20 euro non si farà comunque molta strada», ha detto Francesco Caldaroni, presidente delle Marinerie d’Italia e assessore comunale a Civitanova con deleghe alla pesca e al commercio.
È questo quello che è venuto fuori nel corso delle varie assemblee che si sono svolte nella giornata di ieri, dal mattino fino al primo pomeriggio, per quello che riguarda lo sciopero dei pescatori che chiedono risposte immediate ed urgenti contro il caro gasolio.
«Ho lasciato libera scelta, lunedì Civitanova resterà a terra, come pure faranno in Abruzzo, mentre a San Benedetto qualcuno uscirà e qualcuno resterà fermo – ha spiegato Francesco Caldaroni –. Con i prezzi del carburante non andremo comunque molto lontani. A Civitanova continua lo sciopero ma vedremo poi anche cosa faranno gli altri e, dunque, - ha continuato Caldaroni - agiremo di conseguenza. Da Roma non sono ancora arrivate delle risposte. Il sottosegretario Francesco Battistoni non ha voluto incontrare gli armatori, mentre ho parlato con la sottosegretaria del Ministero dell’Economia e della Finanza Alessandra Sartore, che è stata molto disponibile».
Il primo giugno i pescatori arrivati da tutta Italia si sono dati appuntamento a Roma, in piazza della Repubblica, per protestare contro i rincari del carburante e richiamare l’attenzione del Governo sul tema perché si intervenga il prima possibile.
Una cinquantina i pescatori arrivati da Civitanova. Caldaroni nel pomeriggio del primo giugno ha incontrato la sottosegretaria del Ministero dell’Economia e della Finanza, Alessandra Sartore. Tra le richieste avanzate, il prezzo fisso sul gasolio, mentre tra le ipotesi per porre un freno al caro gasolio c’era quella di utilizzare il miliardo e 200 milioni di euro stanziati dalla comunità europea per fare fronte all’emergenza delle aziende del comparto marittimo per intervenire sul prezzo del gasolio.