Il sindaco Ciarapica sul futuro del porto: «Stop al progetto Eurobuilding: la vicenda tornerà in Consiglio»

Il sindaco Fabrizio Ciarapica
Il sindaco Fabrizio Ciarapica
di Daniel Fermanelli
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Domenica 13 Febbraio 2022, 07:10

CIVITANOVA - Il sindaco Fabrizio Ciarapica, dopo un lungo lavoro svolto con i suoi tecnici ed alcuni esperti, sta portando in consiglio comunale la questione del porto per mettere la parola fine al progetto presentato da Eurobuilding. «Per garantire la massima trasparenza ai cittadini e ai soggetti interessati in quell’area e sgombrare il campo da qualsiasi equivoco o strumentalizzazione - spiega il primo cittadino -, voglio mettere nero su bianco con il prossimo consiglio comunale, che quel progetto, come già anticipato nel Consiglio del 28 luglio dello scorso anno, non può essere recepito». 


«Innanzitutto c’è già un diniego tecnico e proprio da questo siamo partiti per garantire la tutela del nostro porto che non può essere asservito ad un unico gestore.

Poi, perché ci sono delle evidenti lacune nel modo in cui è stato presentato e queste sono ben espresse dal documento del dirigente che certifica il diniego stesso». Ciarapica riassume gli elementi che lo hanno portato a dire di no al progetto. «Inizio dal Dpr 509/1997 che invoca proprio Eurobuilding. Ma interpretandolo in modo corretto, va inteso che il Comune è il regista della programmazione anche dei porti turistici perché siano al servizio della pluralità degli operatori e non in mano ad un unico soggetto che persegue le sue specifiche esigenze. D’altra parte questo è il senso in cui si è espresso già il consiglio comunale del luglio scorso. In particolare il progetto Eurobuilding vorrebbe espropriare tutti gli operatori dal porto dei loro diritti acquisiti mentre quel consiglio comunale su questo punto ha già manifestato la volontà di avere al primo punto la salvaguardia dei diritti di coloro che già operano e che hanno contribuito allo sviluppo del porto con il loro lavoro. Inoltre le previsioni dei Piani regionali dei Porti approvati dal consiglio regionale non prevedono edificazioni residenziali che fra l’altro causerebbero, come nel nostro caso, un forte impatto soprattutto nella viabilità complessiva della città».

Ciarapica riavvolge il nastro. «Il consiglio comunale dello scorso luglio, voluto da amministrazione e maggioranza, si è pronunciato già sulla questione con una filosofia di gestione del porto che è quella suggerita dagli studi della Facoltà di Architettura dell’Università di Camerino che aveva consegnato gli elaborati a gennaio 2021, prima che arrivasse la proposta di Eurobuilding. La soluzione deliberata dal Consiglio va appunto verso una filosofia opposta alla proposta della ditta in questione. Lo studio di Unicam recepito dal consiglio comunale ribadisce in modo inequivocabile che deve essere l’ente locale, in coordinamento con la Regione, a dettare le linee di sviluppo di questa importantissima infrastruttura senza delegare ad altri questa funzione primaria». Il sindaco spiega la necessità di un nuovo consiglio comunale sull’argomento.

«Eurobuilding, contraddicendo i motivi ostativi all’accoglimento della sua istanza elencati dal dirigente, ha messo in dubbio che fosse la struttura tecnica a manifestare la propria contrarietà della sua proposta all’interesse generale della città nonostante lo stesso dirigente avesse già citato su questo punto la delibera del Consiglio del luglio 2021. Per cui in accordo con il dirigente e anche con il legale che assiste il Comune su questa vicenda, ho ritenuto di manifestare una chiara volontà politica, e quindi, di portare in Consiglio nuovamente l’argomento». 


La vicenda si appresta dunque ad andare in archivio. «La proposta di Eurobuilding avrà fine - conclude Ciarapica -. L’amministrazione vuole però valorizzare questa infrastruttura fondamentale attingendo a tutte le possibili forme di finanziamento pubblico in accordo con la Regione e il presidente della Regione Francesco Acquaroli, che ha manifestato già la volontà della messa in sicurezza del porto. Vogliamo migliorare quest’area che, sia chiaro, rimane pubblica, e i servizi presenti collegando il porto alla città con un “fronte –mare” attraente e simbolo di una città che al mare ha legato molti dei suoi destini».

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