Mercato ittico, perdite nel mirino. Il Comune si affida a un avvocato, sotto la lente l'operato del vecchio Cda

Il Comune di Civitanova
Il Comune di Civitanova
di Emanuele Pagnanini
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Venerdì 9 Aprile 2021, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 09:37

CIVITANOVA - Caso Mercato Ittico, l’amministrazione comunale vuole verificare se ci sono le condizioni per avviare un’azione di responsabilità contro il precedente consiglio di amministrazione. Per questo è stato affidato un incarico legale.

L’intenzione di percorrere questa strada era già stata indicata dalla maggioranza di centrodestra attraverso un emendamento presentato nell’ultimo consiglio comunale dell’anno scorso. 
Una seduta molto animata durante la quale è stata approvata la ricapitalizzazione del Mercato ittico comunale. Come noto, la società a partecipazione comunale (60%) e privata (40% alle cooperative di pescatori) aveva chiuso il 2019 con un pesantissimo disavanzo. Una perdita di esercizio di 342 mila euro che ha messo in pericolo la stessa esistenza della società a partecipazione pubblica. Il Mic aveva chiuso anche il 2018 in passivo ma la perdita di esercizio di circa 64mila euro era stata ripianata mediante utilizzo di riserve. Molto più grave la perdita del 2019 dovuta in gran parte (oltre l’80%) ad una serie di tasse locali (Imu e Tari) che non sono state pagate negli ultimi 5 anni contabili (2014-2019). Imposte che, invece, erano dovute dopo novità nelle norme e diverse interpretazioni da parte degli uffici competenti. Ma oltre a ripianare il debito, l’amministrazione comunale, su indicazione della maggioranza in consiglio comunale, intende vedere se ci sono responsabilità da parte del Cda. Dito puntato su quello precedente, in carica durante l’amministrazione Corvatta. Gran parte (anche se non tutto) di quella perdita per tasse comunali non versate risale al triennio 2014-2017. Ma anche nei primi due anni di questo Cda, si è continuato a non pagare una parte di quelle imposte, la Tari sui magazzini. La perdita del Mic è per 56mila euro dovuta anche alla gestione. Così ripartito il disavanzo restante di 294 mila euro: correzioni contabili per 141mila euro, mancato pagamento Imu 2014/2017 per 85mila euro, mancata tari 2014/2018 per 57 mila euro e poi sanzioni e svalutazione crediti. Ne è conseguita la decisione politica di un’azione di responsabilità contro il Cda precedentemente in carica. Dopo i preventivi pervenuti all’ente (ne erano stati chiesti tre ad altrettanti professionisti) l’incarico è stato affidato all’avvocato Giuseppe Ferrari con studio legale a Macerata che ha chiesto complessivamente un compenso di 1.678 euro. 
Allo stesso legale era stata affidata, in precedenza, un’altra consulenza esterna riguardante il Mic: un parere sul contratto di servizio tra Comune e lo stesso Mic.

In quel caso il compenso era stato di 5.836 euro. Ora dovrà verificare se ci sono le condizioni per proporre un’azione di responsabilità.

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