Il ritorno in mare dopo lo sciopero. A Civitanova bene la prima asta del pesce, i prezzi salgono

Il Mercato ittico di Civitanova Marche
Il Mercato ittico di Civitanova Marche
di Emanuele Pagnanini
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 06:20

CIVITANOVA - Prezzi buoni per i produttori nella prima asta al Mercato ittico dopo lo sciopero. Che, però, non è affatto concluso ma proseguirà a singhiozzo fino alla fine della settimana. Poi, in una nuova riunione tra le marinerie nazionali, si deciderà il da farsi. Diversi i problemi ancora sul tavolo, che non riguardano solo il caro gasolio. C’è anche una situazione riguardante i pagamenti al Mercato ittico comunale che ha lasciato perplessi i compratori. 


Ne parla Giuliano De Santis, presidente di Assoittico. «Per quanto riguarda l’asta – dice – ogni tipologia di pesce è stata venduta a prezzi medio-alti. Era nelle attese, essendo l’offerta limitata dal fatto che nel resto d’Italia non tutte marinerie hanno ripreso l’attività. Ci sono stati compratori che hanno acquistato più pesce del solito rifornendo commercianti di fuori regione. Noi siamo solidali con i pescatori, dipendiamo da loro e il prezzo del gasolio è insostenibile. Speriamo in una soluzione, però, perché diventa difficile programmare le attività di ristoratori e commercianti». Assoittico e altri grossisti sono stati convocati dal Cda del Mercato ittico per una riunione informale che li ha allarmati. «Finora per le transazioni all’asta, c’era una sola banca di riferimento – spiega De Santis –. Eravamo vincolati ad effettuare i pagamenti tramite questo istituto che, in precedenza, era anche presente con una filiale al Mercato, molto comoda. Non c’erano commissioni. Ora ci è stato detto che in futuro non ci sarà più una banca cui fare riferimento. Ognuno potrà operare con la propria, pagare con Pos o bonifici. Ci chiediamo, perché questa novità? Cosa è successo? Cosa cambierà per noi? Siamo perplessi perché non abbiamo ricevuto spiegazioni chiare. Vorremmo che anche il Comune e la parte politica riferisse». Giuseppe Micucci, di Federagripesca, conferma il buon andamento dei prezzi all’asta per i pescatori. «Dignitosi – spiega – nel senso che il pesce venduto non ha determinato perdite. Avevano ancora gasolio dei serbatoi, pagato 0,84. Ora siamo sopra l’euro. Oggi (ieri per chi legge), tutti fermi. Si tornerà in mare domani (oggi). Poi la categoria tornerà a riunirsi». 
Quindi la risposta a Francesco Caldaroni di Marinerie d’Italia, secondo cui sarebbero state le associazioni di categoria a spaccare il fronte degli armatori. «La decisione delle marinerie del centro nord Adriatico di tornare in mare per un paio di giorni per poi valutare l’opportunità di fermarsi di nuovo è stata presa in totale autonomia – afferma Micucci – e senza l’intervento alcuno da parte di Fedargipesca o Federcoopesca, come testimoniano i molti video, audio e comunicati stampa.

Fedagripesca è da sempre solidale e dalla parte dei propri associati, come ho già detto, qualsiasi sia la scelta: stato di agitazione, sciopero a singhiozzo o ad oltranza».

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