Lei scopre il tradimento, lui la picchia. Un 34enne rinviato a giudizio per maltrattamenti

Un'aula del tribunale
Un'aula del tribunale
di Benedetta Lombo
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Giovedì 6 Maggio 2021, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 17:33

CIVITANOVA - Lei scopre che il compagno ha delle relazioni con altre donne e lui la aggredisce. È stato rinviato a giudizio un uomo di 34 anni. L’accusa nei suoi confronti è di maltrattamenti in famiglia aggravati.

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I fatti contestati finiti ieri mattina all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Claudio Bonifazi, e del pubblico ministero Enrico Riccioni risalgono al periodo compreso tra febbraio del 2018 e maggio 2019. 


Secondo la ricostruzione accusatoria - il fascicolo è del sostituto procuratore Rosanna Buccini – l’imputato avrebbe più volte maltrattato la compagna con cui conviveva con violenze sia fisiche sia psicologiche. In particolare, il 34enne avrebbe picchiato più volte la compagna dopo che lei aveva scoperto relazioni sentimentali che lui avrebbe intrattenuto con altre donne. L’avrebbe colpita a mani nude anche quando lei era incinta della loro figlia. Un giorno, ad agosto del 2018, quando la figlia aveva solo pochi mesi lui si sarebbe scagliato contro la donna noncurante del fatto che la compagna avesse la piccola in braccio, colpendo così anche la figlia.

Una scena simile si sarebbe verificata anche tre mesi più tardi.

A novembre l’uomo avrebbe colpito la compagna e la figlia piccola. Quella volta ad innescare la discussione sarebbe stato il rifiuto di lei di accettare un impiego lavorativo. In quell’occasione l’avrebbe minacciata di morte e, per l’accusa, le avrebbe sottratto la somma di 1.200 euro. Alla fine la donna aveva deciso di interrompere la convivenza col compagno e anche dopo questa decisione lui l’avrebbe minacciata di morte. Alla fine lei si era rivolta a un legale, l’avvocato Paolo Cecchetti, e tramite il professionista aveva denunciato i fatti all’autorità giudiziaria. La denuncia portò all’apertura di un fascicolo a carico dell’uomo.

Il sostituto procuratore Buccini dispose ulteriori accertamenti per definire i contorni della vicenda e accertare se ci fossero responsabilità a carico dell’indagato, poi, concluse le indagini preliminari, il pubblico ministero contestò all’uomo il reato di maltrattamenti in famiglia, reato aggravato dall’aver commesso i fatti anche ai danni della figlia minorenne, chiedendone il rinvio a giudizio. Il procedimento a carico dell’imputato era stato fissato per ieri davanti al gup Bonifazi. 
L’uomo, difeso dagli avvocati Elena De Luca del foro di Gorizia ed Elena Abu Sharkh del foro di Macerata, respinge gli addebiti e, convinto di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati nel corso del dibattimento, ieri ha deciso di non richiedere riti alternativi e affrontare il processo. Ieri dunque, è stato rinviato a giudizio, il processo a suo carico si aprirà a febbraio del prossimo anno.

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