Insolvenza fraudolenta: arriva la condanna per l'ex presidente della Civitanovese Patitucci

Insolvenza fraudolenta: arriva la condanna per l'ex presidente della Civitanovese Patitucci
Insolvenza fraudolenta: arriva la condanna per l'ex presidente della Civitanovese Patitucci
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Sabato 19 Marzo 2022, 08:50

CIVTANOVA -  Insolvenza fraudolenta, l’ex presidente della Civitanovese Luciano Patitucci condannato a cinque mesi. Il giudice ha disposto anche il pagamento di una provvisionale di 6.000 euro per le parti civili. Per l’accusa non avrebbe pagato le spese di vitto, alloggio e spostamenti dei giocatori.

I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2015 quando secondo la ricostruzione accusatoria sostenuta giovedì scorso dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo l’allora presidente della Fc Civitanovese 1919 srl – Ss Dilettantistica, dissimulando in più occasioni l’insolvenza della compagine sportiva, avrebbe contratto obbligazioni di pagamento di prestazioni di trasporto, albergo e somministrazione di alimenti alla Pagliarini bus srl, all’Hotel Solarium Pagliarini e al Ristorante Vecchio Mulino snc, senza però pagare quanto pattuito. 


Si tratta di 9.000 euro per il trasporto dei giocatori in trasferta, 20.000 euro per le prestazioni di albergo e 18.600 euro per le somministrazioni di alimenti.

I legali rappresentanti delle tre società, non avendo ottenuto quanto dovuto decisero di rivolgersi a un legale, l’avvocato Roberta Ippoliti, per rientrare delle somme a cui avevano diritto.

La denuncia portò all’avvio di un procedimento a carico di Patitucci poi sfociato in un procedimento dinanzi al giudice del Tribunale di Macerata Federico Simonelli. Giovedì scorso il processo è stato discusso: il Pm ha chiesto la condanna dell’ex presidente della Civitanovese a sette mesi di reclusione, alla richiesta del Pm si è associato il legale di parte civile Ippoliti, mentre i difensori di Patitucci, gli avvocati Massimiliano Passi e Mauro Sibilio del foro di Roma ne hanno chiesto l’assoluzione. Il giudice ha condannato l’imputato a cinque mesi di reclusione e al pagamento di 6.000 euro di provvisionale rimandando al giudice civile la quantificazione del risarcimento.

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