Maxi giro di spaccio, otto imputati. Davanti al giudice finiscono pure tre militari dell’esercito

Il tribunale di Macerata
Il tribunale di Macerata
di Benedetta Lombo
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 08:35

CIVTANOVA - Spaccio di marijuana, hashish e cocaina. In otto dal gup, nei guai anche tre marescialli dell’esercito. È finito all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare Claudio Bonifazi e del pubblico ministero Enrico Barbieri il procedimento a carico di otto imputati accusati a vario titolo di cessione e detenzione ai fini di spaccio di molteplici quantitativi di sostanza stupefacente, in particolare marijuana, tra cui anche l’amnesia, hashish e cocaina. 

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L’indagine era stata condotta dai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza che avevano indagato su un giro di spaccio avvenuto nel 2015 in diversi comuni della provincia: Pollenza, Macerata, Tolentino e Trodica di Morrovalle.

L’atto conclusivo di quell’attività investigativa che fu denominata “Orange” (e che portò all’applicazione di cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip, di cui due in carcere e tre agli arresti domiciliari) fu l’arresto a febbraio del 2016 di un campano all’uscita del casello autostradale di Civitanova. In auto aveva un chilo e duecento grammi di marijuana. L’uomo per quell’episodio fu condannato a due anni e otto mesi ed ora è imputato per ulteriori episodi di spaccio.

Quello che emerse dagli accertamenti condotti dai finanzieri fu, però, che quella droga gliela procurarono tre marescialli dell’esercito che all’epoca erano di stanza a Verona e a Santa Maria Capua Vetere. In particolare, secondo la ricostruzione accusatoria, il campano residente a Pollenza, si sarebbe accordato telefonicamente con due militari per l’acquisto della marijuana e avrebbe versato 1.000 euro tramite ricariche Poste Pay sulla carta prepagata intestata a uno dei tre marescialli. Le ricariche furono eseguite in una tabaccheria a Casette Verdini il 28 e il 29 dicembre 2015, poi, dopo il pagamento, il campano si era recato a Verona dove uno dei militari gli aveva materialmente consegnato, su incarico degli altri due, la preziosa merce. 


Ora a tutti e tre i militari viene contestata in concorso la cessione di droga. Con loro sono imputati anche il campano e altre persone, italiane e non, della provincia per la detenzione ai fini di spaccio di cocaina, hashish e marijuana. Tra la marijuana ceduta c’era anche l’Amnesia, una variante ancora più potente della tradizionale marijuana. Ieri uno degli imputati ha chiesto e ottenuto di procedere con rito abbreviato e il procedimento è stato rinviato per tutti al prossimo 10 novembre. 


Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Donatello Prete, Gianluca Gattari, Domenico Biasco e Federico Valori, entrambi ieri sostituiti dalla collega Benedetta Tommasoni. Resta dunque da seguire l’evolversi della vicenda giudiziaria. 

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