CIVITANOVA - Il depuratore torna ad essere un caso per i residenti. Quest’estate sono tornati i cattivi odori, più volte segnalati soprattutto nel periodo più caldo, le prime due settimane di agosto. Situazioni in cui i miasmi sono stati avvertiti anche in un’area più vasta rispetto alle abitazioni dei rione Fontanella. Come negli anni passati, quando però il problema durava mesi interi e, complice la brezza serale da monte verso mare, investiva mezza città.
Se l’inverno e la primavera sono passati senza proteste dopo i lavori di adeguamento nella procedura di essiccazione dei fanghi (investimento da 835mila euro), l’estate pian piano ha riportato il problema, prima nella cerchia di abitazioni più vicina all’impianto, poi al rione ed infine a buona parte del quartiere Risorgimento.
Nei giorni scorsi su queste colonne è stata raccontata l’ira dei residenti impossibilitati a cenare fuori e costretti a finestre chiuse per buona parte della giornata. Da parte dell’Atac, l’azienda che gestisce il depuratore e il ciclo delle acque, l’annuncio di una dettagliata risposta tecnica.
«A breve invieremo un comunicato – dice il presidente Massimo Belvederesi –, quello che posso dire in questa fase è che abbiamo incontrati i rappresentanti del comitato dei residenti, ed abbiamo spiegato quello che è successo. Loro sanno che si tratta di due casi in un’intera estate, quando prima il problema durava mesi.
«Di quanto bisogna ridurre la concentrazione delle esalazioni alla sorgente - prosegue Lattanzi - per fare in modo che a 100m finiscano sotto la soglia di rilevazione dell’olfatto? Finora si sono spesi soldi sperando di vedere il risultato. La brutta notizia è che così non funziona. La buona volontà deve cedere il passo ad una progettazione degna di questo nome».