Caro energia, serata a lume di candela al bar Servidei. «Le bollette con aumenti insostenibili»

Caro energia, serata a lume di candela al bar Servidei. «Le bollette con aumenti insostenibili» (ma la Tv resta accesa: alla partita non si può rinunciare)
Caro energia, serata a lume di candela al bar Servidei. «Le bollette con aumenti insostenibili» (ma la Tv resta accesa: alla partita non si può rinunciare)
di Chiara Marinelli
2 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Ottobre 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 13:25

CIVITANOVA - Cena a lume di candela al bar Servidei, il noto locale che si trova in via Saragat, nel quartiere di Fontespina. Nulla a che fare con il romanticismo, ma col caro-bollette che di romantico non ha veramente nulla e che sta creando seri problemi di sopravvivenza a tante attività, piccole e grandi. E così dal tardo pomeriggio di sabato, fino all’orario di chiusura, il locale di via Saragat è rimasto “al buio”, mentre c’era chi guardava la partita o chi sorseggiava un drink per l’aperitivo.  
«Più che un’idea è stata una necessità – ha spiegato il proprietario del bar Marco Servidei, che dallo scorso anno gestisce anche lo stabilimento balneare Dune, sul lungomare centro di Civitanova – dopo le ultime due bollette della luce, tra il bar e lo chalet Dune la situazione sta diventando veramente insostenibile. Lo scorso anno ho pagato due mesi di corrente elettrica 15mila, quest’anno, invece, 45mila euro. La cosa non è più sostenibile. Non riesco a capire come facciano gli altri ad andare avanti con queste bollette che arrivano.

Prima pagavo 8 centesimi a kilowatt, oggi 54. Sono aumenti insostenibili. E dicono che questo mese sono in arrivo altri rincari». Da qui l’idea, come si diceva, sabato sera, di spegnere le luci del locale e servire cena e aperitivi a lume di candela.

La reazione dei clienti

«Qualche cliente ha apprezzato, tutti ovviamente hanno chiesto il perché e qualcuno potrebbe essersi sentito a disagio – ha continuato Marco Servidei – Abbiamo già adottato degli accorgimenti per riuscire a risparmiare. Ho cercato di ridurre qualcosa. Abbiamo chiuso la cucina a pranzo e la sera non accendo più nulla, se non ci sono prenotazioni. Eravamo aperti ventiquattro ore su ventiquattro. Ora, terminato il servizio, chiudiamo il locale. Ieri sera – ha continuato - abbiamo acceso soltanto lo stretto indispensabile, un forno invece che due. Ora vedremo se così facendo si risparmia qualcosa. Se dovessi ricevere un’offerta di vendita credo che, con tanto dispiacere, accetterei. Mi dispiacerebbe soltanto per i miei dipendenti che, oramai, per me sono come una famiglia. Ma gli aiuti non arrivano, di concreto nessuno sta facendo nulla» ha concluso il proprietario del bar Servidei. Non è detto che la cosa non si ripeterà, come non è escluso che qualche collega di Servidei possa prendere spunto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA