Con il lockdown da stilista di sneakers a designer di cover gioiello per iPhone

Gianluca Marchionni
Gianluca Marchionni
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Domenica 28 Febbraio 2021, 01:20

CIVITANOVA  - C’è stato chi, durante il lockdown, non si è perso d’animo, ha continuato a fare ricerche e a mettersi in gioco. E, tempo poche settimane, ha lanciato una produzione di cover di lusso per telefoni cellulari. Lui è Gianluca Marchionni, titolare dello studio “Marchionni Design” che si trova nella piazzetta davanti la chiesa di San Marone. Ed è lì che, da anni, lavora come designer di sneakers.

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Ma in tempo di lockdown, tra incertezze e paura per il futuro, con la crisi che mordeva senza pietà ogni settore dell’economia, e anche il suo, quello calzaturiero, ha pensato bene di lavorare all’idea delle cover di lusso. E da qualche tempo ha cominciato la sua produzione, ricevendo già centinaia di richieste e una collaborazione importante con un’altra realtà imprenditoriale civitanovese.

«Durante il lockdown ho continuato a lavorare con diversi clienti, ovviamente da casa – ha spiegato Marchionni – Tra altri e bassi, il lavoro non è mancato. Ma così, diciamo quasi per gioco, anche se un gioco non è, ho avuto questa idea delle cover personalizzate per smartphone, visto anche l’uso costante che se ne è fatto durante il periodo della quarantena, pure per via dello smart working. Ho notato che c’era un mercato fiorente intorno a questo genere di prodotto. E così mi è venuta l’idea di cominciare la produzione di cover per iPhone molto particolari, delle cover gioiello, impreziosita da gioielli Swarovski e da perle: prodotti in esclusiva e personalizzati, fatti con materiali di vario genere del territorio. Una idea che ho deciso di affiancare al mio lavoro». 
«Ogni modello è esclusivo – ha continuato l’imprenditore civitanovese – Sono prodotti di lusso, modelli unici e personalizzati. Sto vendendo online, le richieste non mancano. Il lavoro è già partito bene ed ho, al momento, oltre un centinaio di ordini». Insomma, tra tante aziende in crisi, ogni tanto uno spiraglio di speranza. 

«L’idea è nata sotto il lockdown, o poco dopo – ha spiegato ancora lo stilista – Per me quello è stato un periodo di ricerca.

Nonostante le difficoltà, è bastato restare lucidi e concentrarsi su qualcosa di nuovo, non farsi prendere dal panico. Io credo che questo periodo difficile sia servito per ingegnarci, pensare a qualcosa di nuovo. L’auspicio, però, è tornare il prima possibile alla socialità a cui eravamo abituati».

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