Delitto di Alika, Ferlazzo a processo. La prima udienza in Corte d'Assise si terrà ad aprile

Delitto di Alika, Ferlazzo a processo. La prima udienza in Corte d'Assise si terrà ad aprile
Delitto di Alika, Ferlazzo a processo. La prima udienza in Corte d'Assise si terrà ad aprile
di Benedetta Lombo
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Sabato 28 Gennaio 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 14:23

CIVITANOVA - Uccise l’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu in pieno centro a Civitanova, il prossimo 5 aprile si aprirà il processo in Corte d’Assise a Macerata a carico del 32enne salernitano Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo. A presiedere la corte sarà il giudice Roberto Evangelisti. La moglie e il figlio della vittima in quell’occasione si costituiranno parte civile con l’avvocato Francesco Mantella, ma non è escluso che alche altri familiari possano decidere di costituirsi contro l’omicida. Ferlazzo, difeso dall’avvocato Roberta Bizzarri, è accusato di aver ucciso il 39enne nigeriano in corso Umberto I. 

 
Il delitto avvenne il 29 luglio, in base a quanto ricostruito, Ogorchukwu avrebbe avvicinato Ferlazzo e la compagna mentre passeggiavano in centro, all’altezza della stazione ferroviaria, ma la sua insistenza nel chiedere dei soldi avrebbe scatenato il raptus di Ferlazzo che lo avrebbe aggredito a mani nude per poi colpirlo con la stampella che il nigeriano usava per camminare. Arrestato nell’immediatezza dalla polizia e condotto in carcere a Montacuto, il pubblico ministero Claudio Rastrelli chiese di procedere con incidente probatorio a perizia psichiatrica per stabilire se al momento del fatto il 32enne fosse o meno capace di intendere e di volere. Il Gip Claudio Bonifazi accolse la richiesta affidando a settembre scorso l’incarico allo psichiatra Gianni Giuli che dopo circa due mesi ha depositato i risultati dell’accertamento concludendo che il salernitano era capace di intendere e di volere al momento del fatto e capace di partecipare coscientemente al procedimento in corso. Alla perizia avevano partecipato anche tre consulenti di parte, di Procura (Giovanni Battista Camerini), difesa (Monia Vagni) e familiari di Alika (Marco Giansanti). Dalla documentazione medica acquisita subito dopo i fatti era emerso che Ferlazzo era affetto da disturbo bipolare e disturbo borderline della personalità con una invalidità riconosciuta e certificata pari al 100%, tanto che ad aprile del 2019 era stata nominata la madre quale amministratrice di sostegno. 
In passato più volte il 32enne sarebbe stato ricoverato in comunità terapeutiche e il 23 e il 24 aprile del 2022 si era recato al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova per agitazione psicomotoria.

Dagli accertamenti eseguiti in carcere però per Giuli il 32enne era pienamente capace di intendere e di volere il giorno del delitto.

 

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