Ancora tamponi al Covid hospital di Civitanova ma le attrezzature restano inutilizzate

Ancora tamponi al Covid hospital. Le attrezzature restano inutilizzate
Ancora tamponi al Covid hospital. Le attrezzature restano inutilizzate
di Emanuele Pagnanini
3 Minuti di Lettura
Martedì 10 Gennaio 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 15:31

CIVITANOVA  - La nuova fiera di Civitanova continuerà ad ospitare l’area tamponi fino alla fine di febbraio. Ma restano incognite sul futuro della struttura e, soprattutto, sulle attrezzature del Covid hospital. Letti e macchinari che sono «nella disponibilità piena e permanente dell’Asur Marche», come prevede la convenzione firmata nell’aprile del 2020. Però l’Azienda sanitaria unica regionale non esiste più dal primo gennaio

 

Ora si attende una decisione dal parte della Regione Marche che potrebbe far subentrare la nuova Ast, l’Azienda sanitaria territoriale di Macerata.

Al momento l’unica cosa certa rimane la permanenza nell’edificio del punto tamponi molecolari fino al 28 di febbraio. Si trova nell’ala Nord Est della Fiera, al piano terra. Qui si effettuano i test per il Covid dall’inizio del 2022, quando c’è stata l’ondata più intensa in termini di contagi. In precedenza i tamponi molecolari venivano effettuati, sempre in modalità drive in, all’esterno del poliambulatorio di via Abruzzo. Ma il numero di cittadini che si sottoponevano al test (il molecolare all’epoca era l’unica certificazione sia per la malattia che per la negativizzazione) era talmente elevato che le code di auto bloccavano il traffico sulla strada. Si scelse così di usare una parte di quello che era stato il Covid hospital.

La tensostruttura esterna

Ora, con i tamponi rapidi che possono essere effettuati nelle farmacie, il numero di coloro che si sottopongono al test dell’azienda sanitaria è praticamente azzerato. Però il punto rimarrà attivo almeno fino alla fine del prossimo mese, come prevede l’iniziale accordo. Il Comune ha approvato quindi la spesa per la tensostruttura esterna, necessaria per la modalità drive in. Si tratta di 10mila euro di noleggio più Iva (12.200 complessive). Per un eventuale prolungamento, si dovrà verificare l’andamento del contagio da qui al 28 febbraio. 

Per quanto riguarda il Covid hospital, invece, non ci sono certezze. Non ospita più pazienti dal 30 giugno 2021. È stato realizzato dal Cisom (Corpo dei Cavalieri di Malta) e, per il suo funzionamento, è stata firmata una convenzione tra Cisom, Regione, Asur e Comune, proprietario della fiera. Non ha una data di scadenza ma resta valida «fino al venir meno del contesto esigenziale». Le attrezzature sono state date, come visto, all’Asur mentre i moduli sono nella disponibilità della Regione (servizio Protezione civile). Il nodo è rappresentato dai macchinari medici: l’ex direttore dell’Area vasta, Daniela Corsi, ha chiesto da tempo all’Asur di darle ai tre ospedali maceratesi. L’Asur non c’è più e le attrezzature rimangono dove sono, inutilizzate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA