CIVITANOVA - La nuova fiera di Civitanova continuerà ad ospitare l’area tamponi fino alla fine di febbraio. Ma restano incognite sul futuro della struttura e, soprattutto, sulle attrezzature del Covid hospital. Letti e macchinari che sono «nella disponibilità piena e permanente dell’Asur Marche», come prevede la convenzione firmata nell’aprile del 2020. Però l’Azienda sanitaria unica regionale non esiste più dal primo gennaio.
Ora si attende una decisione dal parte della Regione Marche che potrebbe far subentrare la nuova Ast, l’Azienda sanitaria territoriale di Macerata.
La tensostruttura esterna
Ora, con i tamponi rapidi che possono essere effettuati nelle farmacie, il numero di coloro che si sottopongono al test dell’azienda sanitaria è praticamente azzerato. Però il punto rimarrà attivo almeno fino alla fine del prossimo mese, come prevede l’iniziale accordo. Il Comune ha approvato quindi la spesa per la tensostruttura esterna, necessaria per la modalità drive in. Si tratta di 10mila euro di noleggio più Iva (12.200 complessive). Per un eventuale prolungamento, si dovrà verificare l’andamento del contagio da qui al 28 febbraio.
Per quanto riguarda il Covid hospital, invece, non ci sono certezze. Non ospita più pazienti dal 30 giugno 2021. È stato realizzato dal Cisom (Corpo dei Cavalieri di Malta) e, per il suo funzionamento, è stata firmata una convenzione tra Cisom, Regione, Asur e Comune, proprietario della fiera. Non ha una data di scadenza ma resta valida «fino al venir meno del contesto esigenziale». Le attrezzature sono state date, come visto, all’Asur mentre i moduli sono nella disponibilità della Regione (servizio Protezione civile). Il nodo è rappresentato dai macchinari medici: l’ex direttore dell’Area vasta, Daniela Corsi, ha chiesto da tempo all’Asur di darle ai tre ospedali maceratesi. L’Asur non c’è più e le attrezzature rimangono dove sono, inutilizzate.