Cerimonia con copricapo di piume, lancia e bandiere: tutto vero, Civitanova ha intitolato il piazzale a Toro Seduto

Cerimonia con copricapo di piume, lancia e bandiere: tutto vero, Civitanova ha intitolato il piazzale a Toro Seduto
Cerimonia con copricapo di piume, lancia e bandiere: tutto vero, Civitanova ha intitolato il piazzale a Toro Seduto
di Emanuele Pagnanini
4 Minuti di Lettura
Domenica 2 Aprile 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 17:37

CIVITANOVA - Piazzale Tatanka Yotanka, Civitanova Marche. Da ieri è un indirizzo. Scoperta alle 9, nel piazzale della palestra di Civitanova Alta, la targa recante il nome (in lingua Lakota) di Toro Seduto, anche se presto dovrà essere cambiata. Colpa di un refuso, toro è scritto con l’iniziale in minuscolo. Qualche imbarazzo quando è stato tolto il tricolore che copriva l’insegna, al termine di un cerimonia che ha ricalcato quella delle solenni occasioni dei Sioux.

Civitanova così è una delle pochissime città al mondo con il nome dello storico capotribù nativo americano nella propria toponomastica. A Berceto, provincia di Parma, c’è un parco a tema su Toro Seduto, anche questo intitolato grazie alla collaborazione di Alessandro Martire.

Si tratta del delegato in Italia presso l’Alto Commissariato dei Diritti dell’Uomo di Ginevra, della nazione Lakota Sioux di Rosebud. È anche il fondatore dell’associazione Wambli Gleska, rappresentata ieri a Civitanova da diversi membri. È stato Martire, diversi anni fa, attraverso Bartolomeo Bellesi, a portare a Civitanova la cultura dei nativi americani con alcuni incontri. Che poi sono culminati il 18 novembre del 2017 con il Patto d’Amicizia tra il Comune e la nazione Lakota, documento letto dal presidente della commissione toponomastica Giorgio Pollastrelli. Quest’ultimo è il firmatario della proposta poi votata all’unanimità in commissione e in giunta. Ieri ha dato il via alla cerimonia davanti a tutto lo stato maggiore della Lega: a rappresentare la provincia, c’era Luca Buldorini mentre ad indossare la fascia tricolore è stato l’assessore Giuseppe Cognigni.

Presente Troiani

Presente anche il presidente del consiglio comunale Fausto Troiani. È stato lui, da vicesindaco, nel 2018, a lanciare l’idea di intitolare uno spazio pubblico a Toro Seduto in una polemica risposta alla proposta del Pd di dare ad Anna Frank il nome di una via (proposta bocciata dal consiglio comunale). «Se vogliamo dare un riconoscimento alla vittima di un genocidio, perché non dare un riconoscimento a Toro Seduto», le sue parole in un comunicato stampa. Alla giovane vittima dell’Olocausto, invece, sarà dedicato il parco giochi di via Goito, dietro la chiesa di San Giuseppe. Ma più in là, e al momento non è in programma alcuna cerimonia. Ora è il tempo di Toro Seduto. 

«Ringraziamo le autorità ma anche l’opposizione – ha detto Alessandro Martire – perché non cerchiamo momenti di scontro ma vogliamo essere uniti sui grandi temi dell’umanità: l’ambiente, la natura, il rispetto delle diversità, secondo la cultura dei nativi americani. Mai si deve ripetere l’atroce eccidio da loro subito. Il nostro scopo è far conoscere la cultura nativa degli Usa, portare giovani in America, organizzare corsi universitari, come abbiamo fatto a Bologna. Oggi qui c’è Alessio Pieralisi, marchigiano, unico europeo che parla fluentemente la lingua Lakota (ha poi intonato il canto di Toro Seduto quando è stato eletto capoguerriero). A breve porteremo in città uno spettacolo teatrale».

L'incontro con i Sioux

Riguarda la vita di Giacomo Costantino Beltrami che, nei primi anni dell’’800, ha incontrato i Sioux alle sorgenti del Mississippi. Appuntamento anticipato da Pollastrelli. «Continua così un percorso iniziato 6 anni fa». Luca Buldorini ha sottolineato come «Civitanova si sia dimostrata ancora una volta una città che sta avanti, progressista e aperta alle novità», mentre Giuseppe Cognigni ha definito quella di ieri «una giornata importante nel ricordo di uno dei più grandi genocidi della storia».

Per il marchigiano Pieralisi «giusto dedicare a Toro Seduto uno spazio frequentato da giovani». Quindi la cerimonia. Insieme alle bandiere, c’era anche una lancia appartenuta a Toro Seduto e un copricapo di piume dei capi tribù. Quindi sono stati fatti bruciare alcuni steli di erba artemisia, altro rituale dei Sioux. Al termine, la comitiva si è spostata nella sala consiliare dove è stato tenuto un convegno sulla storica figura di Toro Seduto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA