Baby gang, la rabbia dei negozianti di Civitanova: «Ci hanno detto, sfidandoci, che loro sono i carabinieri»

Baby gang, la rabbia dei negozianti: «Ora abbiamo raggiunto il limite»
Baby gang, la rabbia dei negozianti: «Ora abbiamo raggiunto il limite»
di Daniel Fermanelli e Chiara Marinelli
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Martedì 21 Marzo 2023, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 18:59

CIVITANOVA -  «Le baby gang? Il problema a Civitanova c’è da tempo ma sabato scorso è stato superato ogni limite. Una situazione inaccettabile, che ha conseguenze anche sul commercio. Le famiglie hanno il diritto di vivere il centro con serenità». Francesco Peroni, titolare di un negozio di ottica, è preoccupato per l’escalation di violenza da parte di bande di ragazzini, culminato con la recente guerriglia urbana in corso Dalmazia. Un sentimento condiviso con tanti altri negozianti. 

 

«Il problema di fondo - prosegue Peroni, ex assessore comunale - è la mancanza di educazione da parte di questi giovani.

Il Comune non ha fatto abbastanza per fronteggiare il fenomeno, anche se bisogna dire che un’amministrazione locale non ha grandi mezzi a disposizione. Il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine è sicuramente positivo ma l’emergenza è soprattutto sociale. E di certo non di facile soluzione». Giovedì è in programma una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Flavio Ferdani. Allo studio un piano per evitare il ripetersi di episodi di violenza. E stando a quanto emerso dai primi accertamenti, i protagonisti della rissa di sabato - alcuni dei quali di origini magrebine - sarebbero arrivati da Porto San Giorgio, dandosi appuntamento sui social per un regolamento di conti. Poi sarebbero intervenuti anche degli adulti di nazionalità italiana.

Più controlli alla stazione e al terminal

Tra le ipotesi al vaglio il potenziamento di controlli alla stazione ferroviaria e al terminal dei bus. Anche il monitoraggio dei gruppi social potrebbe permettere di intercettare possibili situazioni di allarme. Intanto il questore di Macerata, Vincenzo Trombadore, è stato in visita alla profumeria di Mauro Malatini, che sabato è stato colpito con una sedia al volto mentre cercava di difendere un ragazzino riverso a terra, accerchiato da tre coetanei. «Il questore è venuto qui in negozio per conoscermi e chiedermi di raccontargli quanto accaduto – spiega Malatini –. Mi ha assicurato una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Da parte mia, gli ho detto che ci sarà la massima collaborazione. Questa mattina (ieri, ndr) insieme a Sara Trobbiani, l’altra commerciante di corso Dalmazia colpita nel corso del parapiglia, siamo andati in commissariato per sporgere denuncia».

«Sono stata colpita a un fianco»

La stessa Trobbiani, del negozio di abbigliamento Noir, racconta: «Sono intervenuta per fermare chi si stava picchiando e a uno ho detto: “Che problemi hai? Se vi hanno fatto qualcosa chiama i carabinieri”. E lui ha risposto: “I carabinieri siamo noi”. Abbassandomi per soccorrere un ragazzo sono stata colpita su un fianco. Ora ho un leggero ematoma». Qualcuno ha anche parlato dell’utilizzo di spray urticante.

L'evento per riprendersi le strade 


E ora è nata l’idea di organizzare per sabato un evento nella profumeria di Malatini. «I particolari sono ancora in fase di studio ma l’idea è di riappropriarci delle nostre vie – spiega il negoziante -. Inviterò l’amministrazione comunale e ho anche chiamato Debora Pennesi, presidente dell’associazione dei commercianti. Non si può più assistere a scene di questo genere. Non tutti i sabato si arriva ad episodi di violenza di questo genere, ma ogni volta ci sono tanti gruppi di ragazzini sui marciapiedi, fermi con atteggiamenti di sfida. Io spesso chiudo il negozio alle 18 perché i miei clienti dopo quell’ora non vengono a causa di quelle presenze». 

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