Foce del Chienti, divieto di sedersi in zona. La minoranza insorge, Ciarapica rassicura

Foce del Chienti, divieto di sedersi in zona. La minoranza insorge, Ciarapica rassicura
Foce del Chienti, divieto di sedersi in zona. La minoranza insorge, Ciarapica rassicura
di Emanuele Pagnanini
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Domenica 11 Giugno 2023, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 17:15

CIVITANOVA - Divieto di sedersi o sdraiarsi nella zona della foce del Chienti, il sindaco spiega i motivi dell’ordinanza e ridimensiona i potenziali pericoli per i cittadini. Ma i partiti di opposizione e gli ambientalisti insorgono. Sotto accusa la tempistica dell’ordinanza, pubblicata a distanza di quasi cinque mesi dalla consegna dei risultati delle analisi eseguite dal geologo (nota del 16 gennaio di quest’anno).

Mirella Paglialunga (Per Civitanova) e Letizia Murri (Ascoltiamo la città) hanno presentato una richiesta di accesso agli atti per prendere visione della relazione del geologo. Il movimento Dipende da Noi ha tenuto ieri un incontro sul tema. 

Un dibattito che ha spinto il primo cittadino ad un comunicato. «Il Comune ha emesso in via cautelativa un’ordinanza ad ulteriore tutela della salute dei cittadini – si legge – in una zona da diversi decenni interessata dall’inquinamento a causa di conferimenti errati di diverso materiale di scarto. Non stiamo parlando di una zona frequentata per scopi turistici. Il provvedimento che vieta di sedersi o sdraiarsi sul suolo in prossimità della foce del Chienti, è stato pubblicato nei giorni scorsi poiché fino a poco tempo fa l’arenile nella zona del fiume era impraticabile viste le continue allerte meteo della protezione civile per le possibili alluvioni. Ribadiamo che non ci sono pericoli di nessun tipo per chi passeggia o siede sulle panchine. Ciò che crea pericolo è il contatto diretto con la terra sottostante il manto sabbioso. Le sostanze inquinanti sono al di sopra della soglia di sicurezza, ma i campioni esaminati non sono catalogati come rifiuti pericolosi. Nessun allarmismo per la salute dunque. L’amministrazione ha sempre monitorato la situazione e sta iniziando un’opera di riqualificazione dell’area, sulla base delle analisi e dei carotaggi, proprio per la tutela della salute dei cittadini». Insoddisfatte le consigliere Paglialunga e Murri. 

«Le analisi hanno evidenziato presenza di elementi altamente inquinanti, cancerogeni e pericolosi anche in caso di contatto dermico con il terreno – si legge – gravissimo che il sindaco abbia dato l’informazione solo dopo cinque mesi. La motivazione addotta è che l’area non è stata frequentata assiduamente. Invece nelle giornate di sole molti si sono seduti e si sono sdraiati sulla spiaggia nei pressi del tiro a volo e della foce del Chienti. I cittadini andavano informati immediatamente. Intanto l’amministrazione ha incassato Bandiere blu e verdi e nel prossimo consiglio comunale sarà posta all’ordine del giorno l’adozione definitiva della variante in zona foce Chienti che in questi mesi ha proceduto regolarmente nel suo iter, nonostante la relazione del geologo». L’architetto Bruno Valeriani è presidente dell’associazione Civitanova Green Life che ha promosso il recupero di percorsi fluviali a monte della ciclabile promuovendo taglio di arbusti e erbe infestanti oltre che segnalando scarichi abusivi. 

«L’ordinanza sembra cogliere tutti di sorpresa – scrive – ma la presenza di inquinanti nella zona è nota da oltre 20 anni, da quando è stato istituito il sito del basso bacino del Chienti. È chiaro che esistono esigenze sanitarie ma vorrei evidenziare che si stanno catalizzando importanti energie e consistenti finanziamenti per interventi che permettano di vivere tali luoghi, come il ponte ciclopedonale sul Chienti e la rete ciclabile verso l’interno.

Occorrerebbe, quindi, cogliere l’ordinanza come “anno zero” per una nuova modalità di percezione dell’ambiente, agire in modo che la soluzione diventi un’azione positiva. La futura bonifica dell’area dovrà essere intesa come primo passo per la realizzazione di un vero e proprio parco del fiume Chienti».

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