Per l'arrivo dei profughi
​spunta anche l'ipotesi Cingoli

Per l'arrivo dei profughi ​spunta anche l'ipotesi Cingoli
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Giovedì 15 Gennaio 2015, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 18:56
CINGOLI - Si allungano i tempi per l’arrivo dei 57 profughi a Pian dell’Elmo, località ad undici chilometri da Apiro. Non tutti i lavori sono stati ultimati all’Hotel San Vicino, la struttura scelta per ospitare i profughi che provengono da Paesi interessati da guerre, conflitti sociali interni, persecuzioni, povertà e carestie. I lavori vanno avanti lentamente e non saranno finiti prima di alcune settimane. Sembra che ci siano dei contrasti tra il Comune (l’ente che deve rilasciare l’agibilità della struttura ricettiva) e il proprietario dell’hotel che è intenzionato a terminare i lavori per poi affidare la gestione ad una società, quale la “Perigeo” di Civitanova che opera già in questo settore da diversi anni con altre strutture. Da circa un mese mezzo, cioè da quando è uscita la notizia, l’argomento è diventato tra gli abitanti non solo di Apiro e Frontale, ma anche di Cingoli, un argomento molto dibattuto, con tanti contrari ma anche con molta gente favorevole a condizione che i profughi vengano controllati quotidianamente.

E la questione degli arrivi dei profughi non interessa solo Apiro, ma diverse località del territorio maceratese, tra cui anche Cingoli. Secondo indiscrezioni anche Cingoli è nella “lista” delle località che potrebbero per le sue strutture ricettive ospitare dei profughi. E si parla e non poco dell’ex seminario ristrutturato in grado di ospitare fino a 100 persone ed inaugurato lo scorso marzo. Ma pur se dotato di tutte le attrezzature necessarie per avviarlo, non è stato ancora aperto. L’immobile è della Diocesi di Macerata e, ovviamente sarà la stessa a decidere come utilizzare questa residenza per la quale sono stati spesi circa tre milioni di euro (una parte finanziati con il terremoto del 1997 e l’altra con i contributi della diocesi e dell’otto per mille della Cei) per eseguire i lavori di consolidamento e di ristrutturazione. La destinazione iniziale era per un servizio pastorale, culturale e sociale. Ora si aspetta l’apertura.
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