CASTELRAIMONDO - Accusato di violenza sessuale da una studentessa straniera 17enne, era finito anche ai domiciliari per circa 40 giorni, ieri la sentenza: la Procura chiede 4 anni, i giudici del collegio lo assolvono “perché il fatto non costituisce reato”. Per un elettricista 28enne ieri è finito un incubo.
La difesa: «Il rapporto era consenziente, la ragazza si era contraddetta più volte, la sua versione non aveva trovato riscontri neppure nell’esame ginecologico.
La vicenda risale a tre anni fa
La vicenda risale all’estate di tre anni fa. Era il 9 luglio del 2019 quando due coppie erano andate in macchina a Castelraimondo nella zona del “Pipistrello”. L’auto era dell’imputato, all’epoca 25enne, e con lui c’erano un suo amico che in quel periodo frequentava una giovane straniera e una studentessa anche lei straniera di 17 anni. A un certo punto la coppia di amici si era allontanata di qualche metro e in auto erano rimasti l’elettricista e la 17enne. Dopo un po’ la ragazzina si era allontanata e aveva raggiunto delle amiche alle quali aveva raccontato di essere stata violentata. Fu poi accompagnata dai carabinieri ai quali sporse denuncia. Il pomeriggio successivo fu portata in ospedale e sottoposta a un controllo ginecologico. Al giovane nel frattempo fu sequestrato il cellulare, in chat a un amico aveva scritto: «Me la sono sco…» e poi «Non è che me ritrovo in galera?». Finì agli arresti domiciliari per circa 40 giorni poi sotto processo per violenza sessuale e lesioni, ieri il pm Rosanna Buccini ha chiesto 4 anni di reclusione e il risarcimento alla giovane, parte civile con l’avvocato Fabio Maria Galiani di Roma. I difensori, Mauro Riccioni e Bruno Mandrelli, hanno evidenziato le contraddizioni nei racconti della 17enne «quella notte – hanno sottolineato - aveva lasciato il finestrino dell’auto aperto, aveva detto di essersi accordata con l’amica che se ci fosse stato qualche problema avrebbe gridato la parola “ape” e non l’ha fatto. Ha detto di essere stata trattenuta e di essersi difesa con calci e pugni ma non aveva segni né ecchimosi e dall’esame ginecologico fatto il pomeriggio del giorno successivo non erano emersi segni di violenza». Il rapporto, per la difesa, è stato consenziente. I giudici del collegio hanno assolto il 28enne.