Casa inagibile, bolletta da 6mila euro: ex ufficiale della Finanza si oppone e vince la battaglia. Ecco come ci è riuscito

L'ex comandante Paolo Papetti, oggi in pensione
L'ex comandante Paolo Papetti, oggi in pensione
di Monia Orazi
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 04:55

SARNANO - Avrebbe dovuto pagare 6.187 euro di consumi di gas su un’abitazione terremotata con danni gravi di livello E, la madre di Paolo Papetti, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, ora collocato a riposo, per consumi presunti di gas della casa terremotata di Sarnano, inagibile dal novembre 2016. Una cifra che avrebbe fatto saltare sulla sedia chiunque, ma che non ha affatto spaventato l’ex colonnello Papetti il quale si è armato di pazienza ed ha subito iniziato a contestare la bolletta, prima inviando una Pec in cui ribadiva lo stato di inagibilità dell’immobile, già a suo tempo notificato al gestore, inviando l’autolettura del contatore, i cui consumi appunto erano fermi in realtà al novembre 2016. 

 
In realtà la prima bolletta ricevuta dalla madre di Papetti, 93 anni, era di 5 mila euro, alle rimostranze dei familiari il gestore aveva risposto inviando quella definitiva con il conto salato di oltre seimila euro.

Ieri lo stesso Papetti ha dato notizia sui social del riconoscimento delle sue ragioni da parte dell’Arera, l’Autorità di regolazione dei prezzi dell’energia, al quale ha presentato istanza di conciliazione. Ha espresso soddisfazione perché si è visto riconoscere non solo che non doveva pagare gli oltre seimila euro, ma avrà anche un rimborso di 70 euro per il ritardo nella risposta da parte del gestore: «Mi sono avvalso di una procedura ordinaria, l’istanza di conciliazione dell’Arera, senza nessun avvocato, ho provveduto direttamente io. Si tratta tutto online, servono una serie di procedure ed una serie di documenti da inviare. Successivamente è stata fissata l’istanza di conciliazione con il gestore, la documentazione che ho inviato ha dimostrato che avevo ragione. È stato chiuso il contatore ed è stata inviata una società che ha effettuato la foto dei consumi effettivi. Ho deciso di ricorrere perché era una cosa abnorme una bolletta basata su consumi mai avvenuti. Tra l’altro chiamando i call center restano solo le parole, quindi mi sono subito attivato iniziando a mandare delle Pec, che hanno valore di raccomandata». Alla fine la tenacia e l’aver seguito scrupolosamente la procedura prevista hanno premiato con un risultato positivo Papetti: «Ora sono in pensione, sono disposto a dare una mano a chiunque ne abbia bisogno. Consiglio a tutti in caso di contestazioni reali, sempre per consumi presunti oppure erroneamente addebitati, di inviare una posta elettronica certificata che garantisce che uno abbia effettuato una contestazione o un reclamo. Mi era stato risposto che era stata fatta la telelettura, ma il contatore di casa di mia madre era vecchio e non lo permetteva. Un altro accorgimento è quello di bloccare l’addebito automatico in conto corrente. Specie per le zone terremotate va fatta la massima attenzione».

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