CAMERINO - È dura l’arte dell’attesa. Soprattutto quando si è avanti con l’età e rimandare potrebbe causare guai seri alla salute. Giuseppe Aureli di Camerino lancia un grido d’allarme riguardo alla sanità pubblica per quanto concerne le liste d’attesa che si protraggono all’infinito e le sedi indicate per un consulto medico che non sono propriamente agevoli da raggiungere.
«Mio padre e mia madre vivono nell’entroterra maceratese – racconta Aureli, pensionato – ed hanno raggiunto ormai, rispettivamente, 91 ed 88 anni con tutti gli acciacchi fisici che le tante primavere portano con sé. Per svariate ragioni hanno bisogno di visite specialistiche, ma sul fronte della sanità pubblica non abbiamo trovato conforto. Entrambi – prosegue nel suo racconto Aureli – hanno bisogno a breve di una visita neurologica che sì, potrebbe essere effettuata il prossimo ottobre, ma come unica sede abbiamo ricevuto l’opzione di Pesaro. Non è il massimo per due anziani ed anche per gli eventuali accompagnatori. Mia madre ha anche bisogno di un controllo cardiologico, ma per ora la possibilità di prenotazione non sussiste.
La vicenda del dover ricorrere agli interventi di professionisti della sfera privata per curarsi Aureli l’ha vissuta anche sulla propria pelle. «Dieci anni fa – prosegue il camerte – ho subito un delicato intervento chirurgico a Modena. Tutto riuscito e massima soddisfazione, ma a distanza di breve tempo ogni check-up è stato a mie spese. Lo stesso dicasi per mia moglie che mesi fa si è sottoposta a un’importante operazione. Ma in che stato viviamo – è la domanda che sorge spontanea ad Aureli – che non tiene in alcuna considerazione la salute dei propri abitanti? Mi piacerebbe poter contare sull’apporto di sanitari qualificati in tempi brevi senza dover ricorrere sempre ai privati. Sarà mai possibile?».