CAMERINO - Forte preoccupazione tra i venti dipendenti della cooperativa che gestisce i servizi agli anziani della casa di riposo di Camerino, che non hanno preso lo stipendio di aprile, non hanno ancora ricevuto nemmeno quello di maggio, non hanno percepito nemmeno la tredicesima.
Per ripianare le difficoltà finanziarie della cooperativa piemontese sono state anche congelate le ferie del 2020 ed i soci lavoratori hanno avuto delle trattenute in stipendio per il risanamento finanziario della società, che gestisce numerose strutture in varie parti d’Italia.
Inoltre dal 2020 i dipendenti lavorano ad orario ridotto, proprio per risparmiare sulle spese.
Così illustra la situazione Sante Elisei, presidente del consiglio di amministrazione della fondazione Casamica, di nomina comunale, che gestisce la casa di riposo di Camerino: «Stavamo lavorando da alcuni mesi alla gara d’appalto per dare in affidamento il servizio ad una nuova società, aspetto di cui si occupano gli uffici comunali essendo l’ente proprietario della struttura, ma nel frattempo c’è stata un’accelerazione in negativo della situazione patrimoniale della cooperativa, che si trascinava da un anno. Abbiamo ricevuto dal Mise la comunicazione che la situazione contabile è compromessa e sarà nominato un commissario liquidatore. Nel frattempo mi sto muovendo per trovare una cooperativa che possa assorbire il personale e sopperire ai servizi sino ad oggi gestiti dalla cooperativa piemontese, a partire dal primo giugno, da qui a qualche mese, in attesa che sia espletata la prevista gara d’appalto. I lavoratori sono comprensibilmente preoccupati e scoraggiati, arrabbiati, devono far fronte alle normali spese necessarie alle loro vite ed alle loro famiglie. Come fondazione siamo disposti ad anticipare una quota dello stipendio, chiederemo al commissario se sarà possibile farlo. Ho in programma domani un incontro con un’importante cooperativa marchigiana».