CAMERINO - Dopo sei mesi dal tentato omicidio della ex, dal carcere le aveva inviato cartoline, lettere e telegrammi. È stato condannato a un anno di reclusione Luca Vincenzo Di Luca, 58enne di Montesilvano di origine venezuelana accusato di stalking. Il tentato omicidio era avvenuto il 7 maggio del 2019, quel giorno Di Luca partì da Montesilvano e raggiunse il negozio della ex al Sottocorte Village di Camerino.
La donna riuscì a chiudersi in bagno e lui, in un impeto d’ira, conficcò la lama del coltello che aveva portato con sé nella porta, urlando che l’avrebbe ammazzata. Fu arrestato e portato in carcere a Montacuto. Da lì però avrebbe continuato a perseguitare la ex inviandole, tra novembre e dicembre di quello stesso anno, lettere, telegrammi e una cartolina. In quest’ultima, raffigurante Numana, aveva scritto: «Ti penso sempre, mi manchi, mi piacerebbe se mi venissi a trovare».
Dalla sua cella le scrisse anche una lunga lettera: «Sono sicuro che mi ami anche tu.
«Una volta lette le motivazioni – ha anticipato l’avvocato Squadrini - faremo appello sia perché si riconosca il vizio parziale di mente prevalente, sia per la riqualificazione del reato. All’epoca Di Luca era in carcere, non avevamo neanche chiesto la modifica della misura, era oggettivamente incapace di nuocere alla persona offesa e le condotte erano state così lievi, tra l’altro non c’era stata alcuna minaccia, da non integrare lo stato di ansia e angoscia tipico dello stalking». La ex era parte civile con l’avvocato Luca Belardinelli.