Tentò di uccidere la ex al Sottocorte Village: processo bis, scatta la condanna per stalking

Tentò di uccidere la ex al Sottocorte Village: processo bis, scatta la condanna per stalking
Tentò di uccidere la ex al Sottocorte Village: processo bis, scatta la condanna per stalking
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Febbraio 2022, 06:35

CAMERINO  - Dopo sei mesi dal tentato omicidio della ex, dal carcere le aveva inviato cartoline, lettere e telegrammi. È stato condannato a un anno di reclusione Luca Vincenzo Di Luca, 58enne di Montesilvano di origine venezuelana accusato di stalking. Il tentato omicidio era avvenuto il 7 maggio del 2019, quel giorno Di Luca partì da Montesilvano e raggiunse il negozio della ex al Sottocorte Village di Camerino. 
 
La donna riuscì a chiudersi in bagno e lui, in un impeto d’ira, conficcò la lama del coltello che aveva portato con sé nella porta, urlando che l’avrebbe ammazzata. Fu arrestato e portato in carcere a Montacuto. Da lì però avrebbe continuato a perseguitare la ex inviandole, tra novembre e dicembre di quello stesso anno, lettere, telegrammi e una cartolina. In quest’ultima, raffigurante Numana, aveva scritto: «Ti penso sempre, mi manchi, mi piacerebbe se mi venissi a trovare».

Dalla sua cella le scrisse anche una lunga lettera: «Sono sicuro che mi ami anche tu.

Sei l’unica di cui sono stato geloso, “La mia Sabrina Ferilli”», aggiungendo: «Ti scrivo per dirti che sto male senza te, ti sogno sempre, ti voglio sposare». Da Montacuto Di Luca fu portato al carcere di Ascoli, sottoposto a perizia, lo psichiatra Gianni Giuli concluse rilevando una capacità di intendere e di volere al momento del tentato omicidio grandemente scemata a causa di un’anomalia psichica. Ieri la discussione del processo con rito abbreviato come chiesto dal suo legale, l’avvocato Federica Squadrini: il Pm Vincenzo Carusi ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi, il legale invece ha chiesto la riqualificazione del reato in molestie, il Gup Claudio Bonifazi ha condannato Di Luca per stalking a un anno, riconoscendo la recidiva equivalente al vizio parziale di mente.

«Una volta lette le motivazioni – ha anticipato l’avvocato Squadrini - faremo appello sia perché si riconosca il vizio parziale di mente prevalente, sia per la riqualificazione del reato. All’epoca Di Luca era in carcere, non avevamo neanche chiesto la modifica della misura, era oggettivamente incapace di nuocere alla persona offesa e le condotte erano state così lievi, tra l’altro non c’era stata alcuna minaccia, da non integrare lo stato di ansia e angoscia tipico dello stalking». La ex era parte civile con l’avvocato Luca Belardinelli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA