Camerino, sciacalli nella zone rossa
«Pronti a usare la vigilanza privata»

Camerino, sciacalli nella zone rossa «Pronti a usare la vigilanza privata»
di Monia Orazi
2 Minuti di Lettura
Domenica 20 Gennaio 2019, 07:35
CAMERINO «Per risolvere il problema dei furti nel centro storico, sto pensando di rivolgermi a un istituto di vigilanza privata, se si riuscirà a coprire la spesa con il bilancio comunale». Con queste parole il sindaco Gianluca Pasqui ha annunciato di voler mettere mano al problema dei furti in centro storico, in case e palazzi resi inagibili dal terremoto. L’ultimo raid è avvenuto qualche giorno fa, in un condominio di via Favorino ed è stato denunciato sui social da Gianfranco Broglia, presidente del comitato camerinese della Croce Rossa. Il discorso è emerso ieri mattina, durante la visita in zona rossa del senatore Matteo Richetti (Pd), della commissione parlamentare Industria, commercio e turismo, che oltre a Camerino ha toccato Tolentino e Civitanova.
  
«Abbiamo rischiato che ci togliessero l’esercito dallo scorso 31 dicembre – ha aggiunto Pasqui – non se ne è fatto nulla grazie anche all’intervento del prefetto, la dottoressa Iolanda Rolli. Negli ultimi giorni è esploso il problema dei furti nella zona rossa. Pensiamo di intervenire con un servizio di vigilanza privata, con un’agenzia di metronotte, che possa garantire la vigilanza interna all’abitato». Nel colloquio, avvenuto in centro sorico, Pasqui e Richetti hanno toccato anche altri argomenti, dalle complicazioni burocratiche che paralizzano l’avvio della ricostruzione alle peculiarità di un centro storico pieno di palazzi vincolati, alla mancanza di personale e di norme adatte a sostenere attività economiche e commerciali nei centri più colpiti. Pasqui è tornato a chiedere interventi specifici per la zona più colpita. : «Il lavoro da fare è molto - ha commentato Richetti al termine dell’incontro -, la ricostruzione deve ancora partire, ci sono da fare messe in sicurezza».
 
«Camerino - ha concluso il senatore Pd - ha un patrimonio di arte e cultura che non può essere perduto. La città deve essere messa nelle condizioni di tornare ad essere centro vitale per i giovani e le attività economiche, per la cultura. Servono non solo risorse economiche, ma anche risorse umane e competenze, tempi certi e procedure chiare e semplici».
© RIPRODUZIONE RISERVATA