Post sisma, la strigliata del commissario: «Ricostruzione troppo lenta, inaccettabili altri ritardi»

Il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini
Il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini
di Monia Orazi
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Giovedì 30 Dicembre 2021, 05:35

CAMERINO - «Oggi, anche grazie alla conferma del superbonus al 110% per quattro anni, ci sono le migliori condizioni possibili per ricostruire case sicure e sostenibili dal punto di vista ambientale. Lo Stato, che ha già messo a disposizione della ricostruzione del centro Italia 14 miliardi di euro, e 1,8 miliardi con il fondo complementare al Pnrr per lo sviluppo economico, sta facendo in pieno la sua parte. Adesso è ora che tutti i protagonisti della ricostruzione, cittadini, tecnici, sindaci, uffici regionali, facciano la loro con il massimo impegno possibile. Non possiamo accettare ulteriori ritardi, indecisioni o comportamenti opportunistici: dove si può, si deve ricostruire». 

 

A dirlo è stato il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, ieri mattina alla conferenza stampa di fine anno, che ha annunciato la firma di una serie nuove ordinanze entro domani, di cui cinque per la ricostruzione, tre speciali in deroga, sette per i fondi relativi al Pnrr. Un’importante novità è il termine di presentazione dei progetti fissato al 30 giugno prossimo per chi vive nelle Sae o percepisce il Cas, ha spiegato Legnini: «In base ad un accordo con la Protezione civile, che ha il ruolo di assistenza post terremoto, stabiliremo che i titolari di Cas o che vivono nelle Sae dovranno presentare domanda di contributo entro il 30 giugno; ce ne sono 7.500 che non lo hanno fatto. Chi non vuole presentare il progetto paga un canone, è una cosa ragionevole, visto che lo Stato investe somme enormi per la ricostruzione». 

Per i danni gravi resta confermato il termine del 31 dicembre 2022. ll commissario si è rivolto poi ai sindaci dei centri più colpiti: «Rileviamo una difficoltà seria nei centri storici, per me è una grande preoccupazione, fino a sette mesi fa non si poteva fare nulla perché ricompresi in zone rosse; poi, abbiamo mostrato che la zona rossa si può superare, sia con il programma straordinario di ricostruzione che con le ordinanze speciali che indicano le opere prioritarie da ricostruire. Terzo aspetto la redazione di cronoprogrammi da parte dei Comuni. Registriamo una certa lentezza, oggi ci sono le condizioni per programmare la ricostruzione di questi luoghi, non lasciandola alle decisioni dei progettisti. A gennaio incontrerò i sindaci, chiederò loro di preparare un cronoprogramma a cui attenersi, per far partire i cantieri». 

Il commissario analizza lo stato della ricostruzione con 5mila cantieri aperti nel 2021 «la metà dei cantieri sinora decretati negli anni precedenti della ricostruzione - sottolinea Legnini -. Non è stato facile in un anno come il 2021, dove le difficoltà non sono mancate. A fine novembre erano 11.830 gli edifici oggetto di decreto di finanziamento, ad oggi sono terminati i lavori di 2.585 cantieri. In totale sono seimila gli edifici ormai ricostruiti con 15mila unità immobiliari riconsegnate ad altrettante famiglie. Tra domande presentate e lavori in corso, ci sono altre 15mila unità immobiliari in corso di riparazione. Sulla base delle prenotazioni ricevute, sugli 80mila edifici danneggiati, ne mancano all’appello 20mila ma ritengo sia fisiologico, perché magari si tratta di chi non ha interesse a ricostruire, di chi non ha diritto al contributo, ma 60mila edifici da ricostruire non sono pochi. Per 21mila di questi il progetto è già stato presentato ne mancano ancora 39mila, questo sarà il mio impegno per il 2022: saranno oggetto di un’ordinanza che sarà emanata tra domani e dopodomani. Non possono essere gli studi professionali a decidere i tempi della ricostruzione, certo senza tecnici non si ricostruisce, ma abbiamo le norme contro la concentrazione di incarichi ed i cittadini possono scegliere il loro tecnico». 

Legnini poi snocciola altri dati: i 14 miliardi di euro totali a disposizione della ricostruzione pubblica e privata sono «un impegno finanziario enorme che permetteranno di lavorare per alcuni anni, a fronte di un danno totale stimato da 26 miliardi di euro». Di questi fondi un miliardo e 700 milioni riguardano la ricostruzione pubblica, su cui si deve ulteriormente accelerare. Sono state 27 le ordinanze in deroga approvate per 743 milioni di euro. Tra le dieci ordinanze che il commissario firmerà entro fine anno, quella che riguarda le scuole per oltre 500 milioni di euro.
 

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