Un’ordinanza speciale per l’ateneo di Camerino. Saranno ricostruiti sette edifici storici

La presentazione degli interventi
La presentazione degli interventi
di Monia Orazi
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Sabato 10 Aprile 2021, 07:35

CAMERINO - Prima ordinanza speciale per la ricostruzione di sette edifici prioritari per l’Università di Camerino: è stata firmata ieri mattina dal commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ed è la numero uno con cui si applicano i poteri speciali a lui attribuiti, per accelerare sulla ricostruzione.

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Si tratta di una corsia preferenziale che attraverso lo snellimento delle procedure permetterà all’ateneo di essere il soggetto attuatore delle ricostruzione di una serie di edifici strategici, con il coordinamento del sub commissario alla ricostruzione Gianluca Loffredo.

Si mobilitano risorse per 41 milioni di euro di cui 19 già stanziati. 


I primi due interventi a partire per favorire la residenzialità degli studenti, saranno quelli relativi alle ex magistrali, che ospitavano il polo degli studenti Giacomo Renzoni, e palazzo Ribechi in via Medici - che diventerà la nuova foresteria Unicam - destinato ad ospitare sia studenti che docenti stranieri in visita all’ateneo camerte. Poi toccherà al palazzo ducale, cuore storico dell’ateneo, al collegio Fazzini, a palazzo Battibocca che ospitava la scuola di informatica, al complesso museale San Domenico e al polo didattico Granelli. Dopo le scosse Unicam si è vista venire meno la disponibilità di 33 mila metri quadrati di spazi. La nuova ordinanza, alla cui predisposizione hanno partecipato anche i docenti Unicam Sara Spuntarelli e Francesco Rizzo con altri insegnanti Unicam, è stata presentata ieri mattina. Ha spiegato il commissario Legnini: «Questa è un’ordinanza speciale di nuova generazione, la numero uno di questa nuova accelerazione a livello normativo e regolatorio. È un’ordinanza provvedimento.

A breve sarà emanata anche quella per il centro storico di Camerino e di altri comuni marchigiani. Molto importante l’articolo 4 con cui se vorrete, potrete rafforzare le strutture professionali, l’apparato amministrativo adeguato all’impegno attuativo, attuare una conferenza di servizi rapida». Emozionato il rettore Unicam, Claudio Pettinari: «Una giornata storica, una di quelle più belle che stiamo vivendo qua in ateneo. Ci consentirà di andare veloci e utilizzare gli strumenti migliori per una ricostruzione importante. Ci sono tutte le risorse necessarie. Il segnale forte che diamo a tutta la comunità, non solo accademica, è che abbiamo dato la giusta attenzione a tutto, non esiste un edificio che non vogliamo recuperare. Negli ultimi mesi ho assistito a troppe paure, a troppe sentenze sul fatto che l’ateneo si sia dimenticato della città dove è nato e si è sviluppato, non è così». 


Le deroghe alla normativa generale saranno sfruttate per accelerare al massimo la realizzazione delle opere. Si procederà infatti con l’affidamento diretto degli appalti dei servizi, compresi quelli di ingegneria, architettura e di progettazione, sotto la soglia comunitaria di 214 mila euro, ma anche per l’esecuzione dei lavori al Polo Studenti e a Palazzo Ribechi. Per gli incarichi di progettazione e la realizzazione delle opere di importo maggiore si ricorrerà invece alla procedura negoziata. L’ordinanza prevede il ricorso anche ad altri meccanismi e a nuove procedure, in alcuni casi in deroga, sempre per assicurare una maggior speditezza al programma di ricostruzione. Unicam potrà ad esempio mettere a gara direttamente il progetto definitivo, o inserire nei capitolati il doppio turno di lavorazione, così come gli esecutori delle opere potranno derogare ai limiti dei subappalti. 


È poi previsto un meccanismo di bonus/malus sui tempi di consegna dei lavori, con penali e premi per ritardi e anticipi, e viene istituita una Conferenza dei servizi speciale per acquisire tutti i pareri e le intese delle amministrazioni interessate, ad esempio sui vincoli culturali o ambientali, ma anche in questo caso con tempi ristretti, al massimo trenta giorni. Ha aggiunto l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli: «È un’ordinanza che può fare da modello alle successive, attuata sulla scorta del volere delle quattro regioni in cabina di regia, che hanno espresso la volontà che quella di Camerino sia la prima ordinanza, dove si applicano una serie di deroghe, per permetterle di superare quella che sembrava una condanna, una burocrazia invincibile». Sono intervenuti anche il subcommissario Gianluca Loffredo, il prorettore Graziano Leoni e il sindaco Sandro Sborgia. 

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