Stadio Luzi di Camerino, cantiere da un milione: otto corsie per il campo di atletica

Il rettore Claudio Pettinari e il presidente del Cus camerino Stefano Belardinelli nella palestra outdoor del Luzi
Il rettore Claudio Pettinari e il presidente del Cus camerino Stefano Belardinelli nella palestra outdoor del Luzi
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 24 Agosto 2022, 03:25

CAMERINO-  Quasi un milione di investimento per i lavori di ampliamento dello stadio Livio Luzi di Camerino dove si allenano gli atleti del Cus della città ducale. Un intervento che non guarda solo ai prossimi Campionati nazionali universitari organizzati dal Cus nel 2023, ma che vuole dare - come spiega il rettore Claudio Pettinari e il presidente del Cus Stefano Belardinelli - importanti opportunità di crescita ai giovani che si allenano a Camerino.
 

«Da qualche settimana - dice Belardinelli - è stato aperto il cantiere per il nuovo campo di atletica a otto corsie, dotato di tecnologie audiovisivi e video per il cronometraggio e la rilevazione dei tempi. Sarà un campo ben illuminato, moderno, utile anche per manifestazioni in notturna. L’investimento - aggiunge Belardinelli - guarda anche allo sviluppo generale della Dual Carrer, cioè degli studenti atleti. Hanno bisogno di luoghi dall’avanguardia dove allenarsi. Inoltre l’impianto potrà ospitare manifestazioni sportive importanti come i Campionati universitari del 2023, ma anche gare internazionali. I lavori - aggiunge il presidente - si aggiungono agli investimenti già portati a termine: ci sono già due palazzetti, è stato inaugurato il terzo poco tempo fa con un campo da tennis, vicino a quello da padel. Il Cus è dunque in grado di dare una offerta sportiva davvero variegata». Ancora da definire i tempi di consegna dei lavori. «Non sono facilmente prevedibili - dice Stefano Belardinelli -, noi contiamo di avere tutto per la fine dell’anno». L’investimento arriva poi in un momento in cui la città ducale ha esultato per la medaglia d’argento ai campionati Europei di atletica conquistata da Ahmed Abdelwahed. «Questa coincidenza - confida Belardinelli - ci infonde ottimismo. Tutto lo sviluppo dell’atletica voluto dal rettore ha avuto questa conferma e validazione con lo splendido risultato di Ahmed. Aspettavamo la medaglia, ma non era scontata vista la difficoltà della disciplina». Convinto del suo investimento il rettore Claudio Pettinari, anche in vista del ritorno in presenza di tutte le lezioni. «Si tratta di investimento importante - ammette -, significativo, che onestamente facciamo perché crediamo che lo sport sia una competenza che tutte le studentesse e gli studenti dovrebbero avere. Sport di qualsiasi tipo, non necessariamente li indirizziamo verso una disciplina. Per questo creiamo degli impianti dove la quasi totalità degli studenti universitari possa trovare un momento di svago e attività fisica, fondamentali per il loro benessere, a cui teniamo particolarmente. È per questo - sottolinea - che nel tempo gli impianti si sono arricchiti, tanto da arrivare a oltre trenta diverse discipline. Il Cus Camerino, che è una sorta di grandissima polisportiva, consente a tutti gli studenti di fare sport e partecipare a innumerevoli campionati regionali e nazionali con i propri atleti, portando alto il nome del nostro ateneo, come accaduto con Ahmed». Pettinari sottolinea come gli obiettivi raggiunti dal giovane atleta siano «sì frutto delle sue qualità e del suo impegno, ma anche della possibilità di potersi allenare in una struttura valida e con preparatori professionisti».

Credere negli impianti significa anche credere nell’importanza di far tornare gli studenti a Camerino dopo la distanza imposta dalla pandemia. «È fondamentale tornare in presenza - ammette il rettore -, questo non significa che le nostre attività online, per l’anno che sta per iniziare, non verranno comunque mantenute.

Ma tute le attività si svolgeranno in presenza: la piattaforma è uno strumento integrativo. È chiaro che chi verrà in ateneo avrà una offerta diversa. Noi crediamo fortemente nella presenza - conclude - e credo che, con il terzo palazzetto, gli impianti del Cus sono forse unici nelle Marche».

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