Non dichiarano le vincite a giochi online o lo stato detentivo, stanati altri furbetti del reddito di cittadinanza

Un militare della Guardia di Finanza
Un militare della Guardia di Finanza
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Venerdì 25 Giugno 2021, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 09:24

CAMERINO - Le Fiamme Gialle camerti, grazie alla sinergia con la direzione provinciale dell’Inps di Macerata, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata, hanno avviato diversi controlli nei confronti di percettori della misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. I riscontri, in particolare, condotti attraverso l’incrocio dei dati desumibili dalle numerose banche dati in uso alla Finanza e suffragati dall’attività informativa, hanno riguardato sia la veridicità delle dichiarazioni rese nelle domande per il reddito/pensione di cittadinanza che le informazioni comunicate nelle dichiarazioni sostitutive uniche per il calcolo dell’Isee, poste a base della quantificazione del beneficio spettante. Ciò ha permesso di circoscrivere gli approfondimenti ad alcuni beneficiari che, nonostante dalle autodichiarazioni apparisse una situazione economica di sostanziale indigenza, si sono in realtà rivelati accaniti giocatori su svariati siti di giochi on-line, realizzando cospicue vincite, oppure erano sottoposti a misure cautelari personali.

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In particolare, due soggetti hanno omesso di dichiarare vincite a giochi online per circa 100mila euro l’uno e circa 74mila euro l’altro, percependo, complessivamente, un indebito reddito di cittadinanza di quasi 15mila.

Mentre altre due persone, avendo taciuto sul loro stato detentivo – una rinchiusa in carcere, per furto e resistenza a pubblico ufficiale, e l’altra agli arresti domiciliari, per ricettazione – hanno percepito indebitamente importi per un totale di circa 7.500 euro.

All’esito dei riscontri, i richiedenti che hanno illecitamente beneficiato della misura di sostegno sono stati segnalati alla direzione provinciale dell’Inps di Macerata, per l’interruzione dell’erogazione del sussidio, e denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, con contestuale richiesta della misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle somme non spettanti – circa  22.500 euro – in parte già eseguito.

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