Esproprio per realizzare le aree Sae per i terremotati, il privato ricorre al Consiglio di Stato

Una delle aree Sae di Camerino
Una delle aree Sae di Camerino
di Monia Orazi
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Martedì 11 Gennaio 2022, 05:40

CAMERINO - Il Comune resisterà in giudizio davanti al Consiglio di Stato contro il nuovo ricorso presentato da un camerte assistito dall’avvocato Corrado Zucconi Galli Fonseca, che chiede di riavere i suoi terreni, espropriati nel 2017 per fare spazio ai container destinati ad ospitare 250 studenti Unicam. Da anni il privato si batte per riavere i terreni, sostenendo che la zona container poteva essere individuata in un’area più prossima al campus Unicam

 

L’esproprio era avvenuto per posizionare i moduli abitativi necessari ad ospitare gli studenti universitari, visto che diversi collegi Unicam sono rimasti inagibili, così come numerosi appartamenti privati affittati agli studenti stessi.

Il proprietario aveva presentato nel settembre 2017, ricorso al Tar Marche, per chiedere l’annullamento delle ordinanze di esproprio dei terreni. La sentenza del Tar Marche depositata nell’ottobre 2021, aveva respinto il ricorso del camerte, che però non si è arreso. Affidandosi nuovamente agli avvocati Corrado Zucconi Galli Fonseca e Francesco Asciano di Roma, l’uomo ha presentato appello contro la sentenza del Tar Marche, al Consiglio di Stato. 

Il Comune di Camerino, ricevuta la notifica ha ritenuto di resistere in giudizio, incaricando della difesa dell’ente l’avvocato Fabio Pierdominici, per un compenso di 7mila e 200 euro. Durante il ricorso al Tar, il  proprietario dei terreni si è avvalso della consulenza dell’architetto Susanna Catalano che ha stimato il conto con la cifra del costo praticato dalla Cemeco, per il noleggio dei container per tre anni a partire dal 16 ottobre 2018, pari a 4 milioni e 843mila euro, come risulta dalla determina del Comune del 21 novembre 2018. 

L’architetto Catalano ha individuato in circa 8 milioni di euro il costo complessivo per i container a carico della pubblica amministrazione, oltre agli oneri di urbanizzazione ed ai costi di noleggio, si devono aggiungere 640mila euro di costi di realizzazione del marciapiede lungo la provinciale 256 Muccese, che collega i container alla zona del campus universitario. Sempre secondo Catalano sarebbe stato possibile mettere i container in quella che il Comune aveva indicato come l’area Sae 22 di Montagnano, vicina alla lottizzazione Pl8, di proprietà della ditta Marchedil.
 

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