Il nome di Massara nelle carte dell’inchiesta calabrese, l’arcivescovo non è indagato

Il nome di Massara nelle carte dell’inchiesta calabrese, l’arcivescovo non è indagato
Il nome di Massara nelle carte dell’inchiesta calabrese, l’arcivescovo non è indagato
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Martedì 24 Dicembre 2019, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 19:06
CAMERINO - «Sono sereno e con coscienza retta». E’ quanto afferma l’arcivescovo di Camerino e amministratore apostolico della diocesi di Fabriano-Matelica monsignor Francesco Massara in merito alle notizie riportate da alcuni giornali della Calabria, sua terra di origine, nell’ambito l’inchiesta giudiziaria “Scott-Rinascita”. 

Il nome di Massara, che non è ad alcun titolo indagato né coinvolto nella maxi indagine sulle cosche della ‘Ndrangheta nel Vibonese condotta dalla procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, compare nelle oltre mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice distrettuale per le indagini preliminari Barbara Saccà. Il riferimento, stando a quanto riporta la Gazzetta del Sud, è un presunto incontro nell’agosto 2017 tra alcune persone indagate nell’inchiesta che sarebbe avvenuto a casa di monsignor Massara, all’epoca parroco da pochi mesi della parrocchia di San Pantaleone martire di Limbadi (Vibo Valentia).   L’inchiesta calabrese esplosa nei giorni scorsi, che ha portato all’arresto di 334 persone, non vede, come detto, in alcun modo coinvolto né indagato monsignor Massara a dimostrazione del fatto che gli inquirenti non hanno riscontrato in alcun modo condotte sospette o meritevoli di approfondimenti a suo carico. Quindi una vicenda che non intacca minimamente la reputazione del prelato che ha ribadito la sua più totale serenità rispetto alle notizie uscite sulla stampa calabrese.
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