CAMERINO - Ricorre oggi il sesto anniversario di una delle scosse che misero in ginocchio tanti centri dell’entroterra maceratese. Ancora oggi nelle zone più colpite si attende di veder completare la ricostruzione, che è giunta a circa metà dei progetti presentati, ma i cantieri aperti sono in numero inferiore.
I lavori già partiti hanno scontato le difficoltà legate prima al caro prezzi dei materiali, poi alla concorrenza del superbonus e infine alla guerra russo - ucraina, che ha fatto alzare in maniera abnorme i costi dell’energia. Nelle zone più colpite, a Visso e Castelsantangelo sul Nera, deve ancora partire la serie di demolizioni in capo all’Ufficio speciale ricostruzione, che interessano 179 edifici a Castelsantangelo, 77 a Visso, 12 ad Ussita e altri 12 a Pieve Torina. L’Usr sta svolgendo le gare per affidare i lavori. Si tratta di demolizioni sia pubbliche che private, di edifici che impediscono la ricostruzione di alcune zone e devono essere demoliti e ricostruiti. Nel cratere maceratese non ci saranno cerimonie pubbliche, eccetto l’inaugurazione del nuovo Comune di Camerino in cui si trasferiranno gli uffici comunali, che per questi anni sono stati ospitati in affitto nei locali Contram a Le Mosse, dove le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno gestito l’emergenza della città che è la seconda più danneggiata del cratere, con oltre un miliardo e centomila euro di danni. La nuova struttura prefabbricata ospiterà gli uffici strategici anche dopo che sarà riparato il palazzo comunale in centro storico.
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