La festa del patrono? Cucina il sindaco. Giuseppetti ai fornelli per i caldarolesi

La festa del patrono? Cucina il sindaco. Giuseppetti ai fornelli per i caldarolesi
La festa del patrono? Cucina il sindaco. Giuseppetti ai fornelli per i caldarolesi
di Giulia Sancricca
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Domenica 13 Novembre 2022, 02:25

CALDAROLA  - Per i caldarolesi ormai non è una novità, quanto piuttosto una tradizione quella di vedere il sindaco ai fornelli nel giorno della festa del patrono San Martino. La passione di Luca Maria Giuseppetti per la cucina era nota già quando, prima di guidare il paese, era a capo della Polisportiva e si metteva ai fornelli per preparare i sughi per la sagra della polenta. 

 

Dal 2014 invece, quando è iniziato il suo primo mandato da sindaco, ha deciso una volta all’anno - l’11 novembre - di togliersi la fascia tricolore e indossare il grembiule per preparare la cena a dei commensali speciali: i suoi concittadini. È stato così anche venerdì scorso, nella sala Tonelli del paese, dove si sono ritrovati più di 80 caldarolesi per festeggiare il patrono San Martino. Il piatto forte? Quello “a sorpresa del sindaco” che è rimasto un’incognita fino a quando i commensali non si sono seduti a tavola. L’iniziativa è stata organizzata dalla Pro loco del paese che si è occupata degli altri piatti da servire, ma non è mancata la collaborazione del Comune e del sindaco che ha deciso di cimentarsi nei vincisgrassi. «La ricetta classica però - commenta Giuseppetti - non sarebbe stata una sorpresa, così ho deciso per i vincisgrassi con il condimento di pesce». Ma la volontà del sindaco di dar seguito a una tradizione iniziata quando Caldarola non era ancora stata segnata dal terremoto del 2016 rappresenta un segnale di speranza per il futuro. «Fino al sisma cucinavo nelle scuderie del Palazzo Pallotta (ex sede del municipio), poi ci siamo trasferiti, ma non abbiamo rinunciato a festeggiare il patrono tutti insieme. In un momento in cui alcuni concittadini sono ancora fuori, per via dell’inagibilità delle loro case, la cena di San Martino è anche un’occasione per ritrovarsi. Un modo per tenere unita la comunità». Così il sindaco vorrebbe che questa tradizione proseguisse nel tempo, con l’auspicio di tornare prima o poi nelle scuderie del Palazzo Pallotta, dove è nata questa stradizione. «Penso con emozione a come sarà quando la situazione migliorerà sotto il profilo delle strutture» ma è difficile per Giuseppetti pensare a una ricetta speciale in occasione della riapertura degli edifici in piazza.

«Purtroppo le scuderie non riapriranno a breve, il lavoro sarà lungo, ma quando succederà mi auguro che chi sarà al mio posto faccia una grande festa».

Intanto Giuseppetti pensa a quella del patrono. «Un peccato che capiti d’inverno, altrimenti avremmo potuto festeggiare in piazza con tante più persone. Per me non è affatto una fatica, ma un divertimento»

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