Autovelox troppo severo, due Comuni si ribellano alla polizia locale dell’Unione montana e rinunciano al servizio. Ecco che cosa è successo

Polizia locale dell’Unione montana: due Comuni rinunciano al servizio. Ecco quali sono
Polizia locale dell’Unione montana: due Comuni rinunciano al servizio. Ecco quali sono
di Riccardo Antonelli
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Mercoledì 5 Gennaio 2022, 04:35

BELFORTE DEL CHIENTI  - Le polemiche inerenti alle multe effettuate lo scorso autunno sulla Ss77 nel tratto con i lavori in corso nel territorio del Comune di Belforte del Chienti non hanno provocato solo le lamentele da parte degli automobilisti. A loro si sono infatti uniti i dissapori dei Comuni di Belforte e Caldarola che non hanno condiviso alcune scelte del corpo di polizia locale dell’Unione montana dei Monti Azzurri, che svolge il servizio anche per loro conto. 


La rigidità nel multare con postazioni mobili sul tratto con l’obbligo di velocità non superiore a 40 km/h non è andata giù alle rispettive amministrazioni che ora hanno deciso di privarsi del servizio comunitario di polizia locale. «Non sono contrario al servizio di controllo della velocità, ma lo ero fortemente sul tratto a 40 km/h causa lavori – spiega il sindaco di Belforte Alessio Vita -.

Lo avevo sottolineato anche al corpo di polizia locale dell’Unione montana che però non ha recepito la mia indicazione. Non ho condiviso questo modus operandi, secondo me c’erano delle criticità ad utilizzare l’autovelox in quella particolare circostanza. A quanto pare avevamo delle vedute differenti. Anche per questo motivo come Comune siamo usciti dal servizio convenzionato, entro 6 mesi riprenderemo noi in mano la polizia locale con l’assunzione di un nuovo vigile».

Stessa sorte per Caldarola. «Da un punto di vista legale c’è poco da commentare – ammette il consigliere delegato Giovanni Ciarlantini - se è stato istituito dall’Anas un limite di 40 km/h a causa dei lavori, chiaramente va rispettato, anche se secondo me si tratta di un limite un po’ basso, considerando il tratto di superstrada forse sarebbe stato più opportuno un limite di 60. Comunque, al di là del numero, da un punto di vista etico secondo me non è opportuno fare cassa con l’autovelox in questo modo. Da ex maresciallo dei carabinieri che io ricordi in passato una situazione del genere non si era mai verificata. Inoltre, visto che l’Unione montana fa i suddetti controlli per conto dei nostri Comuni, ritengo poco corretto attivare un servizio particolare come questo senza avvertirci. Anche Caldarola come Belforte non si avvarrà più del servizio di polizia locale dell’Unione montana dal 1° luglio. Non è solo per questo motivo, ma abbiamo preso la nostra decisione».

La pensa diversamente il presidente dell’Unione montana Giampiero Feliciotti. «Ho organizzato un servizio associato su richiesta di Comuni che da soli non riuscivano ad avere il servizio. Ad oggi 23 Comuni di 3 province hanno il servizio e ne lodano la bontà – afferma Feliciotti -. Nei due Comuni, su uno dei quali sono anche consigliere e ho svolto il ruolo di vicesindaco, in più occasioni si sono verificate incomprensioni su cui il comandante a loro dire non ha dato riscontri puntuali e non ha ascoltato le loro richieste come nel caso del rilevamento sulla piazzola del cantiere dove Anas ha messo il limite di 40. Ho interceduto con il comandante, ma a suo dire il programma emanato dal prefetto andava rispettato altrimenti a che servono i limiti? Non controllare proprio con limiti appositi sarebbe stato come voltarsi dall’altra parte ed essere ripresi in caso di incidente. Ci sono divieti a scalare che indicano il pericolo».


«I sindaci hanno ritenuto che si potesse evitare - prosegue Feliciotti - e mi hanno confidato la volontà di uscire dalla convenzione per queste incomprensioni con il comandante. Li ho lasciati liberi di uscire e riorganizzarsi in autonomia mentre gli altri 21 Comuni continuano senza problemi in quanto i servizi non sono così predominanti in fatto di cassa di multe, ma variegati e più sociali. Approfitto per spiegare ai più accaniti detrattori che non conoscono la norma giuridica che io sono responsabile amministrativo e non mi intrometto nell’organizzazione dei servizi cui è deputato il comandante».

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