Manca il personale nei ristoranti. Bronzini dell'Osteria Peperondino:«Si licenziano all’improvviso poi non si trovano i sostituti»

Sos personale. Bronzini:«Si licenziano all’improvviso poi non si trovano i sostituti»
Sos personale. Bronzini:«Si licenziano all’improvviso poi non si trovano i sostituti»
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 03:40

APPIGNANO - «Cerchiamo personale di cucina con esperienza». un messaggio che l’Osteria Peperondino di Appignano fa rimbalzare sui social da settimane ma a cui nessuno risponde. O se risponde poi non si convince ad accettare la proposta di lavoro.

Ma l’Osteria Peperondino è la cartina al tornasole di quello che accade nei ristoranti e nelle aziende di tutta la provincia, anzi, della penisola intera. A raccontarlo è il titolare Gianfranco Bronzini, conosciuto dai più come Dino del duo comico Lando e Dino. «Non troviamo nessuno - dice - mi confronto anche con gli altri ristoratori con cui cerchiamo di scambiarci qualche nominativo. Ma niente».

Cambio mentalità
 

Dal racconto del ristoratore emerge un cambio di mentalità rispetto al passato.

Dove il posto fisso non ha più un grande valore. «Qualcuno non si presenta nemmeno al colloquio. Fissiamo l’appuntamento e non arriva. Poi c’è chi viene ma cambia continuamente idea. Abbiamo avuto diversi cuochi, alla fine si crea anche un bel rapporto, ma c’è chi vuole cambiare lavoro, non se la sente più. O addirittura trasferirsi. Così noi restiamo senza nessuno in cucina. Abbiamo qualche colloquio in programma, ma sappiamo già che non si trova personale che ha voglia di restare. Non riesco a capire il motivo. Non è nemmeno una questione di retribuzione, perché se mi chiedono qualcosa in più se ne parla senza problemi». 

La difficoltà nei festivi



La difficoltà comune, soprattutto di chi lavora nell’ambito della ristorazione, legata al lavoro nei festivi. «Quando vengono al colloquio, la prima domanda che mi fanno è se si lavora il sabato sera. Un ristorante in un piccolo paese come il mio se non lavora il sabato sera è costretto a chiudere. Quando si fa questo lavoro non si può pensare ai giorni festivi. Poi ci si concentra subito sullo stipendio, senza nemmeno aver dimostrato di conoscere il mestiere». Bronzini evidenzia come i tempi siano cambiati rispetto a molti anni fa. «Faccio questo lavoro da tanto tempo. Dall’88 al ‘98 ho avuto un pub, ho aperto altri ristoranti, ricordo che c’era la fila per portare a tavola. Tanti gli studenti che venivano per chiedere un lavoro. Ho l’osteria dal 2017 e credo di aver ricordato al massimo due persone che sono passate per chiedere lavoro. Credo che non ne abbiano bisogno, forse i genitori mantengono i ragazzi mentre studiano. Non so». Ma questo porta una certa preoccupazione nei proprietari dei locali. «Siamo sempre in tensione perché non sai se da un giorno all’altro c’è chi decide di andarsene e lasciarti a piedi. Un giorno mi ritrovo a progettare nuovi menù con il cuoco e il giorno seguente mi dice che vuole andarsene. In questo lavoro dovremmo avere almeno un sostituto, invece facciamo fatica a trovare il titolare. Qualche sabato fa il cuoco si è ammalato e, nonostante avessi tutto prenotato, ho dovuto disdire con i commensali perchè non avevo nessuno ai fornelli».

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