Apiro, anziano preso a bastonate:
il figlio e la nuora finiscono in carcere

Apiro, anziano preso a bastonate: il figlio e la nuora finiscono in carcere
di Benedetta Lombo
2 Minuti di Lettura
Sabato 26 Gennaio 2019, 04:25
APIRO - Avevano aggredito a bastonate e spintoni un anziano di 76 anni che dopo quattro mesi era morto in ospedale. Figlio e compagna finiscono in carcere. Dovranno scontare quasi quattro anni di reclusione. Sono andati a prenderli a casa i carabinieri della locale Stazione insieme ai colleghi del Nucleo radiomobile di Macerata e, con il provvedimento di carcerazione emesso dal Tribunale di Macerata, li hanno arrestati e portati in galera.
  
Il figlio dell’anziano, Luigi Leoni, di 49 anni, è stato portato a Fermo, la compagna Marzia Moruz, romena di 45 anni, al carcere di Pesaro. Erano stati condannati per il reato di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante della morte come conseguenza dei maltrattamenti, a quattro anni in primo grado. Ricorsero in Appello, ma i magistrati dorici confermarono la sentenza di primo grado. Ora la pena è diventata definitiva e i due sono finiti in galera. La drammatica aggressione risale al 18 agosto del 2014 quando, secondo la ricostruzione fatta dal sostituto procuratore Claudio Rastrelli, la coppia avrebbe picchiato selvaggiamente il padre di lui, Giovanni Leoni, all’epoca 76enne, con un bastone. L’avrebbero immobilizzato e scosso, poi con un calcio, lo avrebbero fatto cadere dalle scale. Il settantaseienne venne immediatamente ricoverato in ospedale a Jesi dove i medici gli riscontrarono la rottura del femore destro, contusioni al costato e delle escoriazioni al volto. La prognosi iniziale fu di sessanta giorni e dopo il lungo ricovero in ospedale l’anziano dovette proseguire le cure nel centro riabilitativo della casa di cura “Villa Serena”, sempre a Jesi dove però col tempo le sue condizioni si andarono aggravando a causa di alcune complicazioni, fino a giungere alla morte. Era la notte del 5 dicembre. Dalle indagini svolte dai carabinieri e coordinate dalla procura i maltrattamenti nei confronti dell’anziano genitore sarebbero iniziati già nel 2012, quando il figlio e la compagna, che vivevano a casa con lui, lo avrebbero umiliato con appellativi del tipo: «Parassita, bugiardo, vecchiaccio, antico» e minacciato anche con un coltello per convincerlo a non raccontare nulla in giro. Ma non solo. Per gli inquirenti, il figlio e la compagna, in precedenza, lo avrebbero colpito lanciandogli contro degli oggetti, tra cui anche una pentola, non gli avrebbero somministrato i pasti regolarmente, non gli avrebbero lavato i vestiti e lo avrebbero percosso frequentemente con schiaffi e pugni. Una situazione drammatica andata avanti per due anni fino all’ultima violenta discussione finita tragicamente.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA