Apiro, battaglia contro New York
per riavere il messale trafugato

L'antico messale
L'antico messale
di Benedetta Lombo
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Venerdì 17 Giugno 2016, 15:23
APIRO - Conteso tra due Paesi, l'Italia e gli Stati Uniti, è presumibilmente del X secolo il messale sacramentario custodito dall'altra parte dell'Oceano. Il testo liturgico che ha innescato un vero e proprio braccio di ferro tra la Procura di Macerata e una nota biblioteca pubblica di New York è quello di San Domenico Loricato, un monaco camaldolese del X secolo originario di un paese nelle vicinanze di Cagli.
La storia di questo prezioso testo realizzato con molta probabilità prima del 1060 (anno della morte del monaco) affonda le sue radici nel Medioevo e al pari di quell'epoca è giunta a oggi attraverso percorsi e passaggi bui. In base alle (poche) notizie a disposizione, si tratterebbe di un volume di 126 carte, realizzato per l'eremo di San Vicino con una preziosa legatura bizantina e custodito nella chiesa parrocchiale di Sant'Anna nella frazione Frontale di Apiro. Restò lì almeno fino al 1925 quando venne trafugato dal luogo di culto. Per anni se ne persero le tracce e oggi ad Apiro, probabilmente sono in pochissimi ad averne memoria.
Non è chiaro per quali mani sia passata l'opera né quali strade abbia percorso tantomeno per quali Paesi sia passata (sembra che qualche anno dopo il furto sia riapparsa in Svizzera), sicuramente finì nella collezione personale di tale William S. Glazer che lo donò successivamente a una nota biblioteca pubblica di New York. E infatti, a distanza di vent'anni dalla scomparsa del messale dalla piccola chiesa di Apiro, nel 2015 c'è stata la svolta. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona hanno concluso una complessa indagine su opere d'arte rubate in numerosi comuni della regione. L'indagine iniziale si era allargata diramandosi in tre inchieste parallele che hanno coinvolto le Procure di Ascoli, Macerata e Urbino. Al termine degli accertamenti i militari del reparto specializzato hanno recuperato 241 oggetti di cui 142 asportati da chiese delle Marche. Tra gli oggetti di rilievo individuati c'era anche lo storico testo liturgico di Apiro. Era custodito in una nota biblioteca pubblica newyorkese sul cui sito veniva riportata proprio l'immagine del messale descritto come pezzo artistico particolarmente apprezzabile. Del ritrovamento era stata informata la Procura maceratese e il procuratore capo Giovanni Giorgio, d'intesa con il sostituto Stefania Ciccioli, avevano avanzato una rogatoria internazionale per accertare come il messale fosse finito nella biblioteca e per verificare se ci fossero i presupposti per ottenere la riconsegna volontaria del bene, nell'ambito dei rapporti di cooperazione giuridica esistenti tra l'Italia e l'America. La biblioteca però si sarebbe opposta riferendo di aver ottenuto il messale in dono da William S. Glazer, appassionato di opere d'arte, e di essere per questo motivo in buona fede. Al no opposto dagli americani la Procura maceratese ha avanzato al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata la richiesta di confisca del messale sacramentario, ma il Gip ha rigettato la richiesta ritenendo, anche lui, che ci fosse buona fede da parte dei detentori d'oltreoceano del messale. Il braccio di ferro, però, prosegue. La Procura infatti, decisa ad andare fino in fondo nella vicenda, ha presentato ricorso per Cassazione ritenendo che il testo liturgico debba rientrare in Italia. Per la magistratura inquirente non sarebbero stati fatti, da parte della biblioteca, tutti gli accertamenti necessari al momento della donazione per appurare la provenienza dell'opera. Non solo. Del contenzioso è stata informata anche l'avvocatura dello Stato dal momento che beni come il messale sacramentario di San Domenico Loricato sono, per legge, di proprietà presuntiva dello Stato.
C'è da attendere, ora, il pronunciamento della Cassazione per capire quale sarà il futuro della preziosa opera di San Domenico Loricato, un monaco - detto Loricato perché a scopo di penitenza indossava sempre una corazza (lorica in latino) di ferro a maglie fitte - il cui culto, dopo la morte, si diffuse in tutti i luoghi in cui era presente una comunità camaldolese. 
 
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