Antimafia, sequestrati beni per un valore di 6 milioni ad un imprenditore maceratese

La Polizia di Macerata ha sequestrato beni per un valore di 6 milioni di euro ad un noto imprenditore
La Polizia di Macerata ha sequestrato beni per un valore di 6 milioni di euro ad un noto imprenditore
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Venerdì 14 Ottobre 2022, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 07:30

MACERATA- Maxi sequestro della polizia a Macerata nei confronti di un imprenditore edile calabrese che abita in provincia di Macerata. Sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di 6 milioni di euro. Si tratta appunto di un imprenditore che vive in provincia dal 2000 e che due anni fa era già stato sottoposto a Sorveglianza speciale. 

Il provvedimento

Negli ultimi due anni sono infatti andate avanti le indagini che hanno ora portato al sequestro di 14 società, 44 terreni, 27 fabbricati, 3 veicoli e diversi rapporti finanziari.

L'imprenditore è attualmente imputato al Tribunale di Palermo per riciclaggio aggravato dalle finalità mafiose e in passato è stato coinvolto in alcune vicende riguardanti fallimenti e reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione. 

Il provvedimento, in linea con la normativa antimafia, è stato emesso su proposta formulata dal questore e dal procuratore di Macerata e si inquadra nella strategia di contrasto all'accumulazione dei patrimoni illeciti, intrapresa dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza-Direzione Centrale Anticrimine, dalla questura di Macerata-Divisione Polizia Anticrimine e dal Servizio Centrale Anticrimine.

Le indagini svolte dalla Divisione Polizia Anticrimine della questura di Macerata, in stretta collaborazione con il Servizio Centrale Anticrimine, hanno consentito di accertare come l'uomo, a fronte di una situazione reddituale di natura contenuta, abbia costituito, in territorio marchigiano, anche attraverso l'interposizione fittizia di familiari e prestanome, un importante e articolato sistema societario nel settore immobiliare, mediante la realizzazione di sistematiche operazioni volte a impedire la diretta riconducibilità delle strutture imprenditoriali in argomento alla sua persona.

Le società utilizzate per operare trasferimenti di beni

Le società, strettamente collegate tra loro, infatti, sono state utilizzate per operare trasferimenti di beni e di ricchezza, per giustificare spese e conseguente abbattimenti di utili (anche con ricorso a fatturazioni inesistenti), per parcellizzare e al contempo riciclare denaro, celando la disponibilità di somme provento di reati.

Il prefetto Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della polizia,  fa capire l'importanza dell'operazione conclusa a Macerata: «Il risultato conseguito oggi dalla Polizia a Macerata conferma l'efficacia delle indagini di prevenzione afferenti a patrimoni illecitamente accumulati da organizzazioni criminali strutturate, soprattutto attraverso il contributo di imprenditori o professionisti conniventi. La strategia adottata dalla Direzione Centrale Anticrimine nel corso degli ultimi tre anni e mezzo ha fino ad oggi consentito di ottenere il sequestro preventivo di una somma che supera il miliardo e duecento milioni di euro, a cui si aggiungono i 6 milioni».

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