A Macerata lo spettro dei rubinetti chiusi. Il direttore di Aato 3: «Se niente cambia, acqua razionata»

A Macerata lo spettro dei rubinetti chiusi. Il direttore di Aato 3: «Se niente cambia, acqua razionata»
A Macerata lo spettro dei rubinetti chiusi. Il direttore di Aato 3: «Se niente cambia, acqua razionata»
di Mauro Giustozzi
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Sabato 16 Luglio 2022, 04:05

MACERATA - Razionamento dell’acqua ad agosto anche nella provincia di Macerata se le condizioni meteo resteranno quelle di questi giorni. La presentazione della campagna di comunicazione “Non c’è acqua da perdere” è stata l’occasione per fare il punto della disponibilità di risorsa dalle fonti di approvvigionamento idropotabile in uso nel territorio dell’Aato 3. 

Disponibilità che è in costante diminuzione, a seguito del protrarsi per periodi sempre più lunghi di periodi caratterizzati da assenza di precipitazioni e da temperature elevate, che non garantiscono la ricarica delle falde acquifere. 


La situazione 


«In questo momento la situazione è sotto controllo – ha affermato il direttore di Aato3, Massimo Principi - ma se questa tendenza prosegue anche nelle prossime settimane, ad agosto ci troveremmo nella condizione di razionare l’acqua anche nei nostri territori.

Magari intervenendo nelle ore notturne in modo che il cittadino neppure se ne renderà conto, ma il rischio concreto esiste. Per questo nessuno spreco d’acqua è possibile: le perdite non sono solo legate alle condutture che trasportano l’acqua ma anche a comportamenti non consoni al periodo da parte dei cittadini ed è per questo che abbiamo lanciato una campagna informativa che tende a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del bene acqua che non è inesauribile e che deve essere gestito con oculatezza». Non si esclude, è anzi da considerare probabile, la necessità di razionare l’acqua, con turnazione dell’alimentazione dei serbatoi e chiusure notturne (Camerino e altri centri minori), l’introduzione di ulteriori divieti (innaffiamento giardini e orti, irrigazione agricola), l’utilizzo di autobotti per alimentare serbatoi periferici o rifornire direttamente l’utenza. 


Gli scenari

«C’è il rischio che in futuro l’acqua non sia più disponibile come accade oggi – spiega ancora Principi -. Una parte dell’acqua arriverà dall’Anello dei Sibillini ma non tutti sanno che quell’acqua non giungerà dai Sibillini perché un ente, il Parco dei Monti Sibillini, con un atteggiamento di chiusura totale ostacola la possibilità di prelevare una risorsa che è abbondante: se ne potrebbe prelevare una piccola quantità in più che non porterebbe nocumento al sistema ecologico dell’area montuosa. Il Parco l’acqua la dà agli allevamenti di trote e alle aziende che producono energia elettrica ma la nega a noi per motivi ambientali. Per cui l’acquedotto del Nera, che attualmente arriva fino ad Osimo e Macerata, che avrebbe una portata di 550 litri/secondo ne carica solamente 200, dopo che siamo dovuti andare in tribunale per ottenere almeno altri 50 litri al secondo e lì proseguiremo la nostra battaglia». 


L’altro fronte


«Altro aspetto è quello del Consorzio di Bonifica Marche organismo che fornisce acqua agli agricoltori e che preleva la maggior parte dell’acqua dai nostri territori - prosegue Principi -. Come accade al lago di Castreccioni di Cingoli: lì noi preleviamo acqua per il potabile e gli agricoltori per i campi. L’idropotabile ha una concessione fino a 9 milioni di metri cubi annui, ma in questa fase il prelievo del Consorzio è maggiore del passato causa siccità e la ricarica dell’invaso è più scarsa. La preoccupazione è che tra un anno non ci sia più acqua idropotabile a sufficienza da prelevare. È tutto legittimo, però poi domandiamoci perché magari in agosto saremo costretti a razionare l’acqua potabile nelle case dei cittadini. È necessario che nell’immediato ci sia un’azione comune di tutti gli enti ed in questo un ruolo decisivo lo deve avere la Regione nel guidare e coordinare questa azione, altrimenti si finirà con il litigarsi l’acqua tra territori o ambiti economici». 

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