I peptidi biomimetici, la nuova arma anti-age: cosa sono e perché aiutano la pelle

I peptidi biomimetici, la nuova arma anti-age: cosa sono e perché aiutano la pelle
I peptidi biomimetici, la nuova arma anti-age: cosa sono e perché aiutano la pelle
di Federica Buroni
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Marzo 2023, 17:53 - Ultimo aggiornamento: 19:25

Peptidi biomimetici, mon amour. Costo abbordabile, super gettonati e soprattutto, vera e propria terapia antiaging senza bisturi. Ed ecco, la nuova frontiera. La bellezza è servita. Di cosa si tratta? «I peptidi aiutano a stimolare la naturale produzione di collagene favorendo i processi di rigenerazione cellulare attenuando le rughe di espressione», spiega Maurizio Bertini, make up artist di Ancona. «Dopo solo poche applicazioni – sottolinea - la pelle appare già levigata, rigenerata e riempita. Oggi, però, la tecnologia per la cura del beauty e della giovinezza è andata oltre con i biomimetici appunto rispetto ai quali, i peptidi fin qui conosciuti sono diventati, per così dire, una novità obsoleta». Vediamo, allora, di cosa stiamo parlando.


La nuova frontiera


«Questi nuovi peptidi, oltre ad avere le stesse proprietà, potenziate in modo esponenziale, dei precedenti, hanno anche un effetto botox light e cioè un effetto botulino anche se in forma lieve», evidenzia Bertini.

Questo significa che le «sostanze utilizzate di origine naturale, vanno ad agire a livello di mimica facciale e inibiscono le micro contrazioni senza bisogno di iniettare la tossina del botulino».

Miracolo sulla terra? Nulla di tutto questo. È ancora l’esperto a svelarci il segreto: «Con l’introduzione dei peptidi biomimetici, è cambiata la natura stessa della cosmetica: i peptidi sono messaggeri chimici che danno indicazioni alle nostre cellule. Contengono amminoacidi, usati dalla pelle per produrre proteine come collagene, elastina e cheratina».

Il collagene dona un effetto giovanile alla pelle, «l’elastina conferisce elasticità e corposità mentre la cheratina rappresenta la barriera di sostegno e di scudo». Queste tre sostanze «tengono unite le cellule e mantengono la pelle compatta. I peptidi biomimetici possono controllare i fattori relativi anche all’incarnato, alla sensibilità e all’attività ormonale della pelle. Aggiunte alle formule cosmetiche, determinano risultati specifici come riduzione delle rughe, idratazione profonda e ripristino della barriera cutanea, ovvero quella guaina idrolipidica che protegge la nostra pelle».


Lo scudo


A causa di lavaggi aggressivi, stress, età, troppo sole o freddo e anche a causa dell’uso di alcune medicine, fa notare Bertini, «l’epidermide non riesce più a formare uno scudo di protezione». Per questo, la pelle comincia a perdere tono, compattezza, freschezza e luminosità. Ed ecco, per esempio, il glutatione, «un peptide biomimetico in grado di risolvere questi problemi». Creato in base al peptide antiossidante presente, in modo naturale, nel nostro corpo, aiuta a contrastare i radicali liberi. Questa capacità, ma anche la sua stessa produzione, «si perde invecchiando e così - spiega l’esperto - i laboratori di ricerca di cosmetica sono riusciti a creare un tipo di glutatione biomimentico che aiuta a rassodare la pelle e a rinforzare le difese naturali donando un aspetto più giovane».

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